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Chi è Matteo Maria Zuppi tra i favoriti come nuovo Papa e perché è considerato “il Bergoglio italiano”

Il cardinale Matteo Maria Zuppi è da tempo inserito tra i possibili successori di Papa Francesco, è romano e da sempre vicino alla comunità di Sant'Egidio

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Dopo la morte di Papa Francesco, sono iniziati a circolare i nomi dei possibili cardinali che potrebbero diventare il prossimo pontefice. Tra i più quotati c’è quello del presidente della Cei Matteo Maria Zuppi. Romano di nascita e arcivescovo di Bologna è considerato il “Bergoglio italiano”.

Chi è il cardinale Matteo Maria Zuppi

Matteo Maria Zuppi è nato a Roma l’11 ottobre 1955, dal 2015 è arcivescovo metropolita di Bologna e dal 2021 è presidente della Conferenza episcopale italiana.

Nel 1973 ha conosciuto Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio,  cominciando a collaborare con l’associazione dapprima nelle scuole popolari e poi con gli anziani soli e gli immigrati.

Matteo Maria ZuppiFonte foto: ANSA

Il presidente della Cei, cardinale Matteo Maria Zuppi

Entrato nel seminario di Palestrina, ha conseguito il baccalaureato in teologia presso la Pontificia Università Lateranense, per laurearsi poi in lettere e filosofia alla Sapienza di Roma, con una tesi in storia del cristianesimo.

Perché è tra i favoriti come nuovo Papa

Il nome di Matteo Maria Zuppi da anni circola come possibile successore di Bergoglio. Fu proprio Papa Francesco a mandarlo a Bologna e a ordinarlo cardinale.

Viene descritto come un prete degli ultimi ma con un profilo altamente politico. Recentemente è stato scelto dal pontefice per trattare con la Russia di Putin la complessa vicenda dei bambini ucraini strappati alle famiglie d’origine per essere russificati.

Prete di strada e di altare, capace di sintetizzare la dimensione popolare orizzontale e la verticalità della liturgia”, scrisse di lui il teologo Vito Mancuso.

L’attività del cardinale a Bologna

Molto attivo nel supportare gli immigrati, nel 2017, durante la visita di Papa Francesco a Bologna, come prima tappa portò il pontefice nel centro per migranti di via Mattei.

Negli anni da sacerdote e poi cardinale, ha sempre lavorato per dare una mano ai poveri, agli emarginati, ai carcerati, alle prostitute, così come ai malati e ai disabili.

A Bologna lo riconoscono per la sua bicicletta nera, il semplice abito talare, il sorriso e le mani strette ai fedeli. Durante la pandemia di Covid salì a San Luca per chiedere alla Madonna di proteggere la città.

La Reuters, inserendolo nella lista dei papabili, lo ha definito il “Bergoglio italiano” ricordando anche la missione in Mozambico conclusa con uno storico accordo di pace.

La Chiesa inclusiva del cardinale Zuppi

Il cardinale Zuppi è un esponente di peso dell’ala più progressista della Chiesa cattolica. Da sempre legato alla comunità di Sant’Egidio, è fautore della Chiesa sinodale, più inclusiva e aperta al nuovo, a favore della benedizione per le coppie omosessuali, del celibato facoltativo per i sacerdoti, del multilateralismo per governare e dirimere le controversie internazionali.

Un ruolo sulla sua “papabilità” potrebbe averlo la parentela, per parte di madre, con lo zio Carlo Confalonieri, che fu importante arcivescovo e segretario particolare del Sommo Pontefice.

Cardinale Matteo Maria Zuppi Fonte foto: ANSA
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