L'accusa dei Poggi ai legali di Alberto Stasi sul delitto di Garlasco: "Cercano un responsabile alternativo"
Per i legali dei Poggi, la presenza del DNA di Andrea Sempio nelle unghie di Chiara non modifica il quadro probatorio. L'attacco ad Alberto Stasi
Gli avvocati della famiglia di Chiara Poggi respingono l’ipotesi di un colpevole alternativo ad Alberto Stasi per il delitto di Garlasco. Secondo i legali, il DNA di Andrea Sempio non modifica il quadro probatorio e definiscono “sorprendente” l’apertura di un terzo procedimento contro di lui, denunciando una diffusione mediatica di suggestioni prive di fondamento.
- Garlasco, la replica dei legali della famiglia Poggi
- L'attacco ad Alberto Stasi
- Il DNA nelle unghie e le indagini su Sempio
Garlasco, la replica dei legali della famiglia Poggi
La semplice menzione di una situazione di “compatibilità” tra il profilo genetico analizzato nelle “27 perizie” e quello di Andrea Sempio non altererebbe il quadro delle prove, soprattutto considerando l’assenza di tracce dell’assassino sulle unghie della vittima.
Ad affermarlo sono i legali della famiglia Poggi, per i quali Alberto Stasi sta cercando, con ogni mezzo, di additare un nuovo colpevole per alimentare il dibattito mediatico.
Fonte foto: IPA
Alberto Stasi
L’attacco ad Alberto Stasi
La memoria è stata depositata il 25 marzo alla giudice Daniela Garlaschelli dai legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna.
Sette pagine in cui si definisce sorprendente l’atto di aprire “un terzo procedimento penale nei confronti di Andrea Sempio sulla base di elementi probatori introdotti dalla difesa del condannato”, e si ribadisce l’inconsistenza delle sue basi.
Il DNA nelle unghie e le indagini su Sempio
Il team legale di Stasi aveva in precedenza presentato ai magistrati di Pavia la relazione sul Dna, insieme a un’ulteriore perizia riguardante un’impronta di scarpa.
Questa mossa aveva riacceso le indagini su Sempio, il 37enne il cui coinvolgimento era già stato escluso nel 2017 e nuovamente archiviato nel 2020.
I legali dei Poggi hanno risposto riepilogando l’insieme delle prove che hanno portato alla condanna definitiva di Stasi, sottolineando come, nonostante la solidità di tali elementi, “il trascorrere del tempo ha invece consentito la reiterazione e la diffusione mediatica di ipotesi e di suggestioni del tutto prive di fondamento, a dispetto degli ulteriori, numerosi provvedimenti nel frattempo succedutisi al riguardo con il defaticante coinvolgimento dei più vari organi giurisdizionali”.
Hanno evidenziato, inoltre, l’eccezionalità della riapertura del caso su Sempio, frutto di ripetuti interventi della difesa di Stasi, che anziché rivolgersi agli organi preposti alla revisione processuale, ha puntato a stimolare nuove indagini.
Nel frattempo, il prossimo 9 aprile è stata fissata l’udienza sul maxi incidente probatorio con esami genetici sollecitati dalla procura.
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