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Liliana Segre insultata sui social dopo il 25 aprile a Pesaro: "Nazista", il figlio promette azioni legali

Hater contro Liliana Segre: "La più nazista di tutti, parassita". Il figlio valuta azioni legali contro "gli autori dei messaggi peggiori"

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La partecipazione di Liliana Segre alle celebrazioni del 25 aprilePesaro non ha incontrato il gradimento unanime. Sulla pagina Facebook del Comune di Pesaro, infatti, si sono scatenati hater che hanno apostrofato la senatrice con parole come “nazista” e “parassita“. Il figlio Luciano Belli Paci ha commentato: “Faremo una analisi e quereleremo gli autori dei messaggi peggiori”.

Gli insulti a Liliana Segre sui social

Dopo l’annuncio della partecipazione della senatrice Liliana Segre alle celebrazioni della Festa della Liberazione a Pesaro, sui canali social dell’amministrazione locale sono arrivate parole cariche d’odio. Non un semplice e consentito dissenso, piuttosto un insieme di insulti contro i quali è stato necessario l’intervento del sindaco Andrea Biancani e delle istituzioni.

Alcuni utenti, infatti, hanno commentato il materiale fotografico e video pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Pesaro con queste parole: “La più nazista di tutti”, “Il popolo italiano non ti vuole, vecchia”, “Parassita” e via discorrendo.

A denunciare l’accaduto è stato il consigliere comunale Riccardo Bernardi in un reel condiviso anche dal primo cittadino. Bernardi ha reso pubblici gli screenshot con i commenti incriminati, tra i quali spicca anche un “sanguisuga ebrea“.

Liliana Segre, ricordiamo, è sopravvissuta all’Olocausto e spesso è stata attaccata per non aver preso una posizione contro il genocidio in Palestina da parte dello Stato di Israele.

Il commento del sindaco di Pesaro

Come già riportato, il video di Riccardo Bernardi è stato ripreso anche dal sindaco di Pesaro, Andrea Biancani, che sulla sua pagina Facebook ha lasciato un commento: “Definirli bestie sarebbe un insulto per le bestie stesse. Purtroppo esistono persone talmente ignoranti da riuscire a scrivere certe cose che non riesco neppure a definire”.

“Segre rappresenta un simbolo ed è la memoria vivente dei valori della Resistenza da tramandare alle nuove generazioni”, ha aggiunto Biancani al Corriere della Sera.

Il figlio promette querele

A intervenire sulla vicenda è stato anche Luciano Belli Paci, figlio di Liliana Segre, che al Corriere della Sera ha riferito quanto segue: “Ormai è una costante, quando si parla di Segre questi ‘signori’ si danno appuntamento”.

Quindi: “Come sempre, valuteremo con il nostro avvocato i commenti. Faremo una analisi e quereleremo gli autori dei messaggi peggiori”.

Per Liliana Segre non è la prima volta: in precedenza anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha preso una posizione netta per respingere l’odio contro la senatrice. Lo ricorda il figlio al Corriere: “La Procura di Milano ha chiuso le indagini su 12 persone accusate di minacce e diffamazione aggravate da motivi di odio razziale“. Emblematico è stato il caso Chef Rubio, per il quale la Procura ha chiesto l’archiviazione. Il legale di Liliana Segre si è opposto.

liliana-segre-insulti-social Fonte foto: ANSA
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