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Sui dazi Trump ci ripensa ancora, perché stavolta ha graziato smartphone e pc: il ruolo dei sondaggi

Perché Donald Trump ha sospeso i dazi reciproci su smartphone e personal computer: c'entra il calo del consenso, ma anche la preoccupazione dei tecno-guru

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Donald Trump l’ha fatto di nuovo: l’ennesima giravolta sui dazi è arrivata in risposta agli ultimi sondaggi politici che vedono gli americani meno propensi di prima a un inasprimento delle tariffe doganali. Ma non solo: “graziando” smartphone e pc dai dazi reciproci, Trump spera di non penalizzare le Big Tech statunitensi e, dunque, di non inimicarsi i tecno-guru saliti sul carro repubblicano.

Trump perde terreno nei sondaggi

Nell’ultimo sondaggio di The Economist/YouGov, il 51% degli americani disapprova l’operato di Trump sui dazi, mentre il 43% lo approva e gli altri sono indecisi.

Due settimane prima, l’opinione pubblica americana era sostanzialmente divisa: 48% favorevoli e 49% sfavorevoli. Alla domanda specifica sui dazi, il 52% degli interpellati ha risposto disapprovando le politiche trumpiane.

dazi trump smartphoneFonte foto: IPA

Donald Trump

I telegiornali Usa bombardano i telespettatori con notizie in merito alle montagne russe delle borse mondiali in generale, e americane in particolare.

In America non è solo la sanità ad essere privata, ma anche la previdenza: per questo i cittadini temono che i loro fondi pensione, faticosamente accumulati in decenni di duro lavoro, possano sgretolarsi sotto il peso di manovre economiche spregiudicate.

La strategia cinese contro i dazi Usa

Nelle intenzioni di Trump, i dazi avrebbero dovuto essere uno strumento negoziale per fare pressione sugli altri Paesi, così da spingerli a trattare a condizioni maggiormente favorevoli agli Usa.

Nei fatti, invece, oltre alle aperture alle trattative ci sono state anche altre due reazioni: l’annuncio di contro-dazi e un maggiore interesse dell’Europa per la Cina, soprattutto per quelle aree di libero scambio (Free Trade Zones) in cui gli investitori esteri vengono attirati con quattro promesse:

  • zero dazi;
  • incentivi fiscali;
  • semplificazioni doganali;
  • presenza di colossali hub industriale high-tech.

Per il resto, la Cina ha deciso di combattere il fuoco con il fuoco: ai dazi Usa al 145% ha risposto con contro-dazi al 125%.

Smartphone e pc fuori dai dazi Usa

Trump ha esentato dai dazi reciproci smartphone e personal computer, con una misura che è prematuro considerare definitiva. Trump starebbe valutando il modo in cui le tariffe doganali si sommano alle aliquote nazionali.

Non si dimentichi che nella presentazione della sua tabella nel Giardino delle rose della Casa Bianca, Trump ha fatto confusione scambiando per dazi sui prodotti americani la comune Iva europea.

Non è dunque escluso che i prodotti tecnologici potrebbero presto essere soggetti a una tariffa diversa. Nel frattempo, i giganti dell’industria Tech tirano un sospiro di sollievo, dal momento che gran parte della componentistica viene assemblata in Oriente.

Per fare un esempio, di recente alcuni addetti ai lavori avevano ventilato l’ipotesi che il prezzo degli iPhone potesse triplicare, per alcuni modelli, a causa dei dazi imposti da Donald Trump.

dazi trump smartphone Fonte foto: IPA
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