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Putin preoccupa i Paesi Baltici che temono l'invasione, per gli 007 Russia pronta a un'altra guerra in 6 mesi

Secondo le intelligence una tregua in Ucraina potrebbe favorire la Russia nella preparazione di una nuova guerra, con i Paesi Baltici in allarme

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Dopo la guerra in Ucraina, Putin starebbe preparando una nuova invasione: è quello che temono i Paesi Baltici, ovvero Estonia, Lettonia, Lituania a cui si aggiunge la Polonia. I quattro stati sono usciti dalla Convenzione di Ottawa e rafforzano i confini in vista di possibili attacchi futuri da parte di Mosca.

Putin prepara una nuova guerra?

Dopo l’invasione russa in Ucraina a temere di più sono i Paesi Baltici, da sempre sotto pressione geopolitica da parte di Mosca.

L’offensiva lanciata da Putin ha impresso il suo impatto su tutto il continente europeo. Basti pensare all’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza Atlantica fino al confronto in corso sull’aumento delle capacità militari dell’Unione Europea.

guerra putin paesi baltici ucrainaFonte foto: ANSA

Vladimir Putin

Estonia, Lituania, Lettonia e Polonia, impegnate da anni a contenere l’avanzata russa verso occidente, hanno scelto di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa, spinte dal timore crescente di un’aggressione lungo il fronte est.

I rischi di una tregua per i Paesi Baltici

La prospettiva di una tregua tra Russia e Ucraina, lungi dal rassicurare, sta invece alimentando ulteriori tensioni in questi territori.

I Paesi Baltici, dal loro punto di vista, guardano con crescente allarme all’eventualità. Alcuni analisti sostengono infatti che uno stop al conflitto darebbe tempo prezioso a Mosca per ristrutturare le proprie forze armate in vista di un nuovo attacco rivolto verso Occidente.

In parallelo, il Ministero della Difesa russo, su ordine diretto di Putin, ha dato il via a un massiccio arruolamento, mirato a integrare almeno 150 mila uomini nei ranghi militari, probabilmente in preparazione di un’ulteriore escalation.

I timori di una nuova offensiva

“Il momento più pericoloso per i Baltici sarà immediatamente dopo il cessate il fuoco” ha affermato al Telegraph l’ex ministro della Difesa lituana Gabrielius Landsbergis.

Da qui deriva non solo il ritiro dalla Convenzione di Ottawa, ma anche una crescente allerta militare. Un’analisi dell’intelligence danese ipotizza che Mosca possa essere operativa entro sei mesi per un conflitto circoscritto contro un vicino, pronta in due anni per affrontare simultaneamente più nazioni baltiche e, nel giro di cinque, capace di lanciare una vasta offensiva sull’Europa, persino senza l’opposizione diretta degli Stati Uniti.

Le contromisure

Alla luce di questi scenari, i Paesi Baltici hanno iniziato da tempo a rafforzare le proprie barriere difensive lungo il fronte orientale.

Lettonia e Lituania hanno già posizionato strutture chiamate “Denti del drago”, blocchi di cemento a forma piramidale pensati per ostacolare l’avanzata dei mezzi blindati nemici.

Entro l’autunno, si prevede la conclusione di una linea fortificata che servirà a dirigere le incursioni verso settori ben protetti e sotto controllo militare.

Putin guerra Paesi Baltici Fonte foto: ANSA
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