Perché Marine Le Pen è stata condannata, qual era lo schema di Rassemblement National secondo i giudici
Marine Le Pen, leader di Rassemblement National, è stata condannata per appropriazione indebita: qual è stato lo schema secondo i giudici
Marine Le Pen è stata condannata in Francia per appropriazione indebita dei fondi del Parlamento europeo. Poche ore dopo è apparsa al telegiornale di Tf1, per un’intervista esclusiva, incollando agli schermi 8 milioni di telespettatori. La leader di Rassemblement National ha puntato il dito contro i giudici, così come alcuni dei suoi alleati, da Matteo Salvini a Elon Musk. La magistratura, però, ha rigettato le accuse di una sentenza politica.
- Lo schema di RN e Marine Le Pen: cosa dice la sentenza di condanna
- La risposta dei giudici a Marine Le Pen
- Cosa pensano i francesi
Lo schema di RN e Marine Le Pen: cosa dice la sentenza di condanna
Marine Le Pen è stata condannata in primo grado lunedì 31 marzo: subito dopo la sentenza, i suoi legali hanno riferito che presenteranno ricorso in appello.
Ma cosa dice il dispositivo?
Fonte foto: ANSA
Secondo il tribunale, Marine Le Pen e 8 tra ex e attuali eurodeputati di Rassemblement National, tra cui l’ex segretario generale Nicolas Bay (oggi a Ecr) e Catherine Griset (oggi eurodeputata dei Patrioti), sono colpevoli di appropriazione indebita dei fondi del Parlamento europeo per un danno complessivo stimato in 2,9 milioni di euro.
Condannati anche i funzionari che figuravano come loro assistenti personali: sono stati giudicati colpevoli di ricettazione.
La magistratura ha svelato il presunto schema di Rassemblement National: per anni, il partito avrebbe stipulato contratti fittizi a finti assistenti europarlamentari che in realtà lavoravano in Francia come funzionari del partito senza mai andare né a Bruxelles né a Strasburgo.
La sentenza di primo grado ha stabilito che l’obiettivo fosse far fronte alle difficoltà economiche del partito.
La risposta dei giudici a Marine Le Pen
Dopo le accuse di Marine Le Pen – e dei suoi alleati -, è arrivata la replica dell magistratura.
Rémy Heitz, procuratore generale presso la Corte di Cassazione, ha dichiarato a Rtl che “la giustizia non è politica, la decisione è giudiziaria, presa da tre giudici indipendenti e imparziali”, e che la sentenza “è stata emessa conformemente alla legge, in applicazione dei testi votati dalla rappresentanza nazionale”.
Sono quindi “inammissibili” gli “attacchi molto personali contro i magistrati e le minacce che potrebbero essere oggetto di procedimento penale“.
Cosa pensano i francesi
Ma cosa pensano della faccenda i cittadini francesi?
Ecco i risultati del sondaggio Elabe per Bfmtv:
- 42%: soddisfatto della sentenza
- 29%: insoddisfatto
- 29%: indifferente
Inoltre:
- 57%: dichiara che si tratti di una normale decisione giudiziaria, visti i fatti attribuiti a Marine Le Pen
- 42%: pensa che questa condanna sia stata influenzata dalla volontà di impedirgli di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali del 2027
Infine, il 68% ritiene giusta la regola dell’esecuzione provvisoria, ossia quella che ha portato all’ineleggibilità di Le Pen per 5 anni.