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Omaggi a Mussolini e saluto romano a Dongo sul lago di Como: la risposta dell'Anpi ai neofascisti

Circa 100 nostalgici hanno omaggiato anche quest'anno Mussolini a Dongo, nel luogo della sua cattura. Il contro-presidio dell'Anpi

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Nostalgici fascisti hanno reso omaggio a Mussolini a Dongo, in provincia di Como. Circa cento le persone che hanno voluto omaggiare il Duce e i gerarchi catturati il 27 aprile 1945. In risposta l’Anpi ha organizzato un contro-presidio con centinaia di cittadini.

La manifestazione a Dongo

Come ogni 27 aprile, anche quest’anno sulle rive del Lago di Como, a Dongo, si è rinnovata la consueta scena. Un gruppo di neofascisti si è radunato per commemorare Benito Mussolini e i 15 gerarchi della Repubblica Sociale, catturati durante la loro fuga verso la Svizzera.

Successivamente, gli esponenti di estrema destra si sono diretti a Giulino di Mezzagra, luogo in cui, il 28 aprile 1945, Mussolini e Claretta Petacci furono fucilati dai partigiani.

Circa cento partecipanti hanno deposto rose rosse lungo il parapetto sul lago e compiuto il saluto romano rispondendo al “presente”.

La contro-manifestazione dell’Anpi

A contrastare la manifestazione è intervenuta l’Anpi di Dongo, opponendosi al raduno promosso dall’associazione dedicata a Mario Nicollini, ex presidente comasco dell’Unione combattenti della Repubblica Sociale.

Per difendere la memoria antifascista e la piazza intitolata al martire Giulio Paracchini, l’Anpi ha organizzato un presidio fin dalle prime ore del mattino.

Diverse centinaia di cittadini si sono radunati, intonando “Bella Ciao“, mentre un massiccio schieramento delle forze dell’ordine ha mantenuto separati i due schieramenti.

La condanna

Primo Minelli, presidente provinciale dell’Anpi di Milano, ha allontanato l’idea che manifestazioni come quella di Dongo siano semplicemente “folclore”.

“Non bisogna mai sottovalutare queste cose. Sanno di avere delle coperture politiche che tollerano quello che fanno, questa è la cosa che li ringalluzzisce ed è la cosa più condannabile” ha spiegato il presidente.

Per Minelli consentire in Italia raduni del genere è vergognoso. “La prima cosa da chiedere è che prima o dopo venga messo un divieto” ha aggiunto. “Deve esserci una ribellione morale oltre che politica, perché accettare passivamente che venga infangata la storia antifascista nell’80esimo anniversario della Liberazione è davvero un’esagerazione. Non ci faremo intimidire da questi personaggi che immaginano un ritorno a un passato che la storia ha condannato”.

La cattura e l’uccisione di Benito Mussolini

Il 27 aprile 1945, mentre tentava di fuggire verso la Svizzera travestito da soldato tedesco, Benito Mussolini fu catturato dai partigiani della 52esima Brigata Garibaldi a Dongo, sul Lago di Como. Il giorno seguente, il 28 aprile, venne fucilato insieme alla sua compagna Claretta Petacci a Giulino di Mezzegra, su ordine del Comitato di Liberazione Nazionale.

I loro corpi furono poi trasportati a Milano e appesi a testa in giù in Piazzale Loreto, luogo simbolo della repressione fascista, come atto di giustizia e monito per la popolazione.

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