Israele cancella le condoglianze per Papa Francesco, l'ultimo sfregio di Netanyahu: perché tanto astio
Prima il silenzio di Netanyahu, poi il ministero degli Esteri di Israele che ordina la cancellazione dei messaggi di cordoglio per Papa Francesco
All’acerrimo “avversario” Jorge Mario Bergoglio, Israele non ha inteso riconoscere l’onore delle armi: ora che Papa Francesco non può più lanciare i suoi strali contro il governo israeliano, Netanyahu ha scelto la via del silenzio e il suo ministero degli Esteri ha fatto cancellare i post di condoglianze.
- Israele cancella i messaggi per il Papa
- Perché Israele contesta Papa Francesco
- Si sfilano gli ambasciatori a Roma e in Vaticano
Israele cancella i messaggi per il Papa
La scelta del ministero degli Esteri israeliano, di far cancellare i post di condoglianze per la morte di Papa Francesco delle ambasciate israeliane in tutto il mondo, ha scatenato un po’ ovunque le reazioni diplomatiche degli ambasciatori.
Le reazioni più dure si sono avute da parte dei diplomatici operativi nei Paesi cattolici. Secondo i media, critiche interne alla dirigenza del ministero sarebbero esplose a Gerusalemme.
Fonte foto: ANSA
Papa Francesco
I tweet di addio erano apparsi sugli account ufficiali della piattaforma X di diverse ambasciate israeliane in tutto il mondo.
E tutti riportavano diverse varianti del messaggio di addio: “Riposa in pace, Papa Francesco. Che la sua memoria sia una benedizione”.
Tutti, o quasi, nel giro di poche ore sono stati rimossi senza fornire alcuna spiegazione. Agli ambasciatori è stato poi ordinato di non firmare libri di condoglianze presso le ambasciate vaticane sparse per il globo.
Perché Israele contesta Papa Francesco
Francesco non era stato timido nel pronunciare la parola che fa tremare di collera il governo israeliano: “Genocidio“.
Così si era espresso il Papa nel commentare la situazione a Gaza: “A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali”.
Alla dichiarazione, contenuta nel libro “La speranza non delude mai. Pellegrini verso un mondo migliore”, se ne erano poi aggiunte molte altre dello stesso tenore.
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Si sfilano gli ambasciatori a Roma e in Vaticano
Yaron Sideman, ambasciatore israeliano in Vaticano, non ha aderito all’indicazione del ministero degli Esteri israeliano e ha pubblicato su X un commosso messaggio di cordoglio per Papa Francesco, definendolo un uomo “di profonda fede e sconfinata compassione” che “ha dedicato la sua vita a sollevare i poveri e a invocare la pace in un mondo travagliato”. “Possa il suo ricordo continuare a ispirare atti di gentilezza, unità e speranza”, ha concluso Sideman.
Jonathan Peled, ambasciatore israeliano a Roma, ricorda Francesco, “un leader compassionevole, che ha incessantemente promosso il dialogo, la pace e la giustizia”.
E mentre il mondo israeliano ha per lo più intrapreso, volontariamente oppure obtorto collo, la via del silenzio, il mondo arabo, invece, ha inteso onorare la memoria di Papa Francesco.

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