Colosseo chiuso per la visita di JD Vance ma lui non si presenta, entra solo la moglie: proteste tra turisti
Caos a Roma: Colosseo chiuso per la visita di JD Vance, ma non arriva. Proteste dei turisti rimasti fuori nonostante i biglietti
Caos al Colosseo per la visita mai avvenuta del vicepresidente Usa JD Vance: il sito archeologico chiuso in via straordinaria scatena le proteste dei turisti, rimasti fuori dai cancelli nonostante i biglietti. Alla fine, entra solo la moglie.
Colosseo chiuso per Vance, ma lui c’è
I turisti in fila fuori dal Colosseo, biglietto alla mano, si aspettavano una visita al simbolo per eccellenza della Capitale. Ma a sorpresa, anzi, neanche troppo, i cancelli sono rimasti chiusi.
Il motivo sarebbe proprio la visita programmata del vicepresidente degli Stati Uniti, James David Vance, accompagnato dalla moglie e dai tre figli. Peccato che Vance, alla fine, abbia annullato il tour.
Fonte foto: ANSA
A quanto pare, impegni dell’ultimo minuto l’avrebbero trattenuto a Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore Usa ai Parioli.
Turisti infuriati
Il piano di sicurezza, però, era già operativo: il Colosseo ha anticipato la chiusura, l’ultimo ingresso è stato fissato alle 17 invece delle 19:15.
Il risultato è stato centinaia di turisti bloccati fuori, che hanno cominciato a protestare. “Vergogna, fateci entrare!”, hanno gridato a più riprese. La situazione è diventata ancora più surreale quando si è scoperto che, pur senza il vicepresidente, la moglie di Vance è entrata lo stesso, facendo scattare nuove ondate di rabbia tra i presenti.
Il Parco archeologico ha assicurato di aver inviato le mail di annullamento e rimborso, ma molti sostengono di non aver ricevuto nulla.
Traffico in tilt
Non è la prima polemica legata al viaggio del vicepresidente Usa. Già venerdì, il quartiere Parioli era andato in tilt per le misure di sicurezza: strade chiuse, deviazioni, auto imbottigliate e cittadini furiosi.
A Roma, dove la viabilità è già precaria, la visita istituzionale ha avuto l’effetto di una bomba. E ora anche i turisti si aggiungono alla lista degli scontenti.
