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Rivolta nelle carceri in Francia da Marsiglia a Tolone, incendi e spari dopo l'isolamento dei narcotrafficanti

Incendi e spari nelle carceri francesi. Potrebbero essere collegati all'isolamento dei narcotrafficanti voluto da Gérald Darmanin

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Diverse carceri sono state prese di mira da incendi e colpi d’arma da fuoco in Francia, da Marsiglia a Tolone, dopo che alcuni narcotrafficanti sono stati spostati e isolati. L’intervento è stato voluto dal ministro della giustizia francese Gérald Darmanin, che ha dichiarato di essere deciso nel procedere allo smantellamento delle reti criminali.

Rivolta nelle carceri in Francia dopo l’isolamento dei narcotrafficanti

Nella notte tra lunedì e martedì, molte prigioni sono state incendiate e quella di Tolone è stata presa di mira con armi automatiche. Lo ha riportato l’entourage di Gérald Darmanin, ministro della Giustizia della Francia, a Le Figaro.

Secondo il quotidiano francese, tra gli istituti colpiti dagli attacchi risultano anche le carceri di Marsiglia (Bouches-du-Rhône), ValenzaNîmes e Luynes (Indre-et-Loire), Villepinte (Seine-Saint-Denis) e Nanterre (Hauts-de-Seine).

Rivolta carceri Francia, Gérald DarmaninFonte foto: Getty Images

Gérald Darmanin, Ministro della Giustizia della Francia fa visita alle carceri

Incendi e spari nelle carceri francesi, da Marsiglia a Tolone, cosa è successo

Nel pomeriggio di oggi martedì 15 aprile 2025, Gérald Darmanin farà visita al carcere di Tolone per supportare gli ufficiali. L’AFP ha fatto sapere che “tutto ciò sembra essere coordinato e chiaramente collegato alla strategia del ministro contro il narcotraffico“.

In molti si stanno chiedendo se si tratti di una provocazione delle bande di narcotrafficanti di fronte alla politica carceraria di Gérald Darmanin. Al momento non è stato rivendicato nulla e sono in corso le indagini.

Secondo quanto riporta Le Parisien, intorno all’una di notte l’ingresso di Tolone è stato preso di mira da colpi di armi automatica. Gli autori della sparatoria erano a bordo di un’auto insieme ad altre persone e sono fuggiti. La Polizia francese ha trovato sette colpi sulla porta e diverse munizioni a terra, ma fortunatamente nessuno è rimasto ferito.

Nel comune di Valenza sono state bruciate due auto del personale carcerario che si trovavano nel parcheggio. A Marsiglia è stato dato fuoco a una nota residenza che serve a ospitare gli alloggi delle guardie carcerarie, nella parte nord della città. Anche qui, due auto sono state bruciate e nove contrassegnate con la scritta “DDPF“, che significa Diritti dei prigionieri francesi. Tale menzione è stata riscontrata anche sui veicoli incidentati a Luynes e Nîmes.

La prigione di Réau invece è stata attaccata lunedì e la notte precedente il centro di addestramento delle guardie carcerarie ENAP, ad Agen (Lot-et-Garonne).

La politica carceraria di Gérald Darmanin

Sebbene non ci siano indicazioni sulla provenienza di questi attacchi, sembra che il tutto sia collegato alla voglia di isolare i narcotrafficanti più pericolosi in un apposito carcere o creare una Forza di Polizia Penitenziaria.

Si potrebbe però trattare anche di incursioni compiute da gruppi di estrema sinistra, come suggeriscono le scritte DDPF rinvenute su alcune scene di attacchi. Sui siti web anarchici erano stati infatti diffusi appelli per attaccare le prigioni, viste come simbolo dell’oppressione statale.

Gérald Darmanin su X ha scritto che “la Repubblica sta affrontando il narcotraffico e sta adottando misure che smantelleranno profondamente le reti criminali”, e che ci sarà fermezza su questo.

Chi è Gérald Darmanin

Gérald Darmanin ha 42 anni ed è stato in passato il ministro dell’Interno più giovane della storia francese. Il tema centrale della sua politica, e dello scontro con Marine Le Pen, è l‘immigrazione. Ha attuato l'”operazione Wuambushu” per espellere i clandestini.

Due anni fa, Darmanin non ha mancato di attaccare duramente l’Italia e la Premier Giorgia Meloni, definendola “incapace di risolvere il problema dell’immigrazione“. Le critiche al nostro Paese hanno indignato molti, ma lui non è nuovo a dichiarazioni roboanti e poco diplomatiche.

Più volte per difendere la Francia, ha rigettato la responsabilità sugli altri, come nel clamoroso caso della finale di Champions League del 28 maggio 2022, tra Liverpool e Real Madrid, organizzata allo Stade de France. In quell’occasione, in qualità di ministro Gérald Darmanin aveva la responsabilità dell’ordine pubblico, ma fu un disastro in diretta TV, vista l’entrata in ritardo di migliaia di tifosi inglesi e attacchi nei pressi dello stadio.

Si giustificò dando la colpa agli Hooligans del Liverpool – che però in realtà non c’erano, tranne qualche eccezione -, ai biglietti falsi, alla violenza degli ultras. Il responso dell’UEFA però non ha tardato ad arrivare: “I ministri hanno agito in modo irresponsabile da allontanare da sé la colpa per i disfunzionamenti”.

rivolta-carceri-francia Fonte foto: Getty Images
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