Inchiesta Moby sui biglietti gratis, anche Beppe Grillo viaggiava senza pagare: cos'è emerso nell'indagine
Tra i presunti beneficiari dei biglietti gratis nell'inchiesta sui traghetti Moby è emerso il nome di Beppe Grillo, ma nessuna accusa dalla Procura
Tra i 34mila nomi dei presunti beneficiari di biglietti gratis, nell’ambito dell’inchiesta sulla compagnia di navigazione Moby, ci sarebbe anche quello di Beppe Grillo. È da precisare che la Procura di Genova non ha mosso alcuna accusa nei confronti del fondatore del M5S, mentre è indagato per corruzione Achille Onorato, amministratore delegato della compagnia livornese.
Beppe Grillo nell’inchiesta su Moby
Come riporta Il Corriere della Sera, agli atti dell’inchiesta ci sono anche documenti che le Fiamme Gialle hanno preso durante gli accertamenti. Tra questi, c’è un elenco di migliaia di nomi di presunti beneficiari dei biglietti, tra cui Beppe Grillo.
Il 18 luglio 2019 il fondatore del Movimento 5 stelle risulterebbe aver effettuato la tratta Genova-Olbia assieme al cugino Enrico, che è il legale del figlio Ciro.
Fonte foto: ANSA
Un traghetto Moby
Ma Beppe Grillo avrebbe beneficiato in totale di una decina di biglietti gratuiti da parte di Moby. I viaggi su cui sono in corso le indagini della Guardia di Finanza coprono infatti quattro anni, dal 2019 al 2024.
Il 12 luglio 2019 risultano nell’elenco di chi ha beneficiato di biglietti gratuiti Ciro Grillo, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia. Cinque giorni dopo i tre amici sono stati accusati della presunta violenza sessuale di gruppo su due 19enni, che sarebbe avvenuta il 17 luglio 2019 in Costa Smeralda, nella villetta della famiglia di Beppe Grillo.
Tra il 2019 e il 2024 risultano beneficiari non soltanto Ciro Grillo e gli altri due imputati, ma anche alcuni dei loro legali come Andrea Vernazza, avvocato del collegio difensivo che, da quanto compare negli atti, avrebbe usufruito di nove ticket senza pagare.
L’indagine della Procura su Moby
La Procura contesta ad Achille Onorato l’aver offerto biglietti gratuiti ai rappresentanti delle forze dell’ordine. L’inchiesta è nata da un primo filone che si concentrava sui controlli tecnici delle navi.
Per la Procura alcune navi della compagnia sarebbero risultate non in regola con le norme ambientali internazionali. Alcune componenti dei motori e dei generatori sarebbero state manomesse o sostituite con pezzi non originali e le autorità sospettano anche l’uso di documenti falsificati.
Tre traghetti sono stati sequestrati per un valore di oltre 64 milioni di euro. Da quel primo filone dell’inchiesta è nato il secondo che coinvolge una quarantina di persone, tra cui magistrati, funzionari delle prefetture e membri delle forze dell’ordine, che avrebbero ricevuto i biglietti gratis.
