Rapito a San Giorgio a Cremano, la vittima di 15 anni fermata mentre andava a scuola: c'è un arresto
Il 15enne di San Giorgio a Cremano è stato rapito mentre andava a scuola nella vicina Portici. Le voci sulla richiesta di riscatto, poi la liberazione
Otto ore di terrore per un giovane di 15 anni a San Giorgio a Cremano, vicino Napoli, rapito da alcuni uomini incappucciati mentre andava a scuola. Figlio di un noto imprenditore locale, il sequestro potrebbe aver avuto scopo estorsivo e si ipotizza una richiesta di riscatto milionaria. Il rapimento era stato denunciato in mattinata, con il ragazzo infine liberato nel pomeriggio. Arrestato un 24enne.
- Chi è il giovane rapito a San Giorgio a Cremano
- La ricostruzione del rapimento
- La richiesta di riscatto e la liberazione
Chi è il giovane rapito a San Giorgio a Cremano
Le forze dell’ordine hanno fermato un giovane di 24 anni con le accuse di sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravato dalla modalità mafiosa.
Il 15enne di San Giorgio a Cremano, paese alle porte di Napoli, è stato rapito al mattino di martedì 8 aprile, mentre camminava in strada in prossimità della sua scuola.
Il giovane è stato rapito in prossimità del liceo “Silvestri” a Portici, vicino Napoli
Le forze dell’ordine e la DDA ritengono che dietro il gesto possa esserci un tentativo di estorsione. M.M., queste le iniziali del ragazzo, è infatti figlio di un imprenditore attivo nella movida cittadina.
La ricostruzione del rapimento
Dalle testimonianze emerge che il sequestro, avvenuto poco prima delle 8, è durato oltre otto ore. Il ragazzo, che frequenta il liceo scientifico “Filippo Silvestri” nella vicina Portici, stava andando a scuola da solo quando è stato intercettato da un furgone bianco con a bordo uomini col volto coperto.
Il giovane avrebbe cercato di opporsi, gridando e agitando le braccia, prima di essere incappucciato e introdotto con la forza nel furgone.
Il trambusto ha attirato l’attenzione dei passanti, uno dei quali ha effettuato la prima segnalazione, con il caso che si è presto diffuso tramite gruppi social e pagine online locali.
La richiesta di riscatto e la liberazione
Durante la giornata i sequestratori, mentre venivano tallonati dalle forze dell’ordine, avrebbero preso contatto con i parenti del giovane per avanzare una richiesta economica. Secondo indiscrezioni, il riscatto richiesto sarebbe stato pari a 1,5 milioni di euro, notizia comunque da confermare.
L’intera vicenda ha avuto una svolta positiva nel pomeriggio, alle 16.20, quando il ragazzo è stato ritrovato dalla polizia nei pressi di un’area di servizio situata sull’Asse Mediano, nella zona di Licola, vicino Pozzuoli, a circa 35 km dal luogo del rapimento.
Il quindicenne, una volta in salvo, è stato accompagnato in un luogo protetto, dove poco dopo è stato raggiunto dai genitori. La circostanza è stata successivamente confermata anche dalla Procura, secondo la quale il giovane è al sicuro e in buone condizioni.
Le prime indagini hanno potuto confermare che il mezzo utilizzato per il rapimento, dopo essere stato rinvenuto, è risultato rubato. La pista più accreditata è quella del sequestro lampo a fine di estorsione. A coordinare l’intera inchiesta è il magistrato Henry John Woodcock, mentre le attività investigative sul territorio sono affidate agli agenti della sezione investigativa della Mobile partenopea.
