Andrea Vianello lascia la Rai dopo 35 anni, il saluto del conduttore di Mi manda Rai3 nella polemica
Il giornalista e conduttore Andrea Vianello dà il suo addio alla Rai dopo 35 anni. Da tempo era rimasto senza incarico. Sandro Ruotolo insorge contro "Tele Meloni"
Andrea Vianello, giornalista storico della Rai, ha annunciato il suo addio all’azienda dopo 35 anni. La decisione, definita un “accordo consensuale”, arriva dopo un lungo periodo senza incarichi. L’ex conduttore di “Mi manda Rai3” ha salutato su X. L’annuncio ha innescato la rabbia del collega Sandro Ruotolo, oggi esponente del Pd, che denuncia logiche di lottizzazione nel servizio pubblico e la mancata valorizzazione dei migliori talenti.
- L'annuncio di Andrea Vianello
- L'attacco di Sandro Ruotolo
- La preoccupazione del Cdr
- Il futuro di Andrea Vianello
L’annuncio di Andrea Vianello
Andrea Vianello ha annunciato il suo addio alla Rai, dopo 35 anni nella giornata del 25 aprile, giorno della Liberazione e del suo 64º compleanno.
Vianello ha parlato di un “accordo consensuale” e ha ringraziato la Rai, definendola “la mia Rai”. Vianello ha inoltre ribadito l’importanza del servizio pubblico e ha lasciato intendere che continuerà a lavorare altrove.
Fonte foto: IPA
Vianello era entrato in Rai nel 1990 e negli anni aveva lavorato in radio e tv: in ordine sparso, “GR1”, “Mi manda Rai3”, “Agorà”, “Rai News 24”, “Radio1”, fra gli altri. Ha ricoperto ruoli apicali dirigendo reti e testate.
Nel 2020 ha scritto il libro “Ogni parola che sapevo”, in cui ha raccontato il recupero della parola dopo un ictus che lo aveva lasciato afono. Di recente era in attesa di nuova collocazione: si era parlato della direzione di Radio3, ma poi l’ipotesi è sfumata.
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L’attacco di Sandro Ruotolo
Sandro Ruotolo, ex braccio destro di Michele Santoro e oggi esponente del Pd, accusa il centrodestra dell’emarginazione di Andrea Vianello.
“Prima cacciato dal Giornale Radio senza alcuna motivazione. Poi spedito a Tele San Marino che lasciò perché la Rai gli chiese di licenziare i colleghi per sanare il bilancio. Poi tenuto a bagnomaria senza incarico“, attacca Ruotolo.
“Con dignità, per non continuare a percepire denaro pubblico senza fare nulla, Andrea Vianello ha deciso di dimettersi da Tele Meloni che ha tradito uno dei suoi migliori professionisti mentre inzeppa le Reti di improbabili conduttori amici degli amici che fanno ascolti da prefisso telefonico, che è costretta per contratto a garantire minimi garantiti milionari. Questa è la Rai della destra della meritocrazia e delle competenze”, aggiunge Ruotolo.
“Cose che non accadono nelle aziende editoriali pubbliche dei Paesi normali, ma noi non siamo un Paese normale perché abbiamo la più grande azienda culturale e informativa del Paese nelle mani di Palazzo Chigi. Del resto, lo sfascio della Rai è tangibile anche sulle scelte editoriali. Dopo aver nominato direttori per coordinare generi e palinsesti il risultato qual è? Che per i funerali del Papa, domani si sovrapporranno Rai1 e Rai2, con conseguente spreco di denaro e risorse”, conclude lo storico giornalista.
La preoccupazione del Cdr
Il Cdr del “Tg3” e Roberto Natale (Cda Rai) parlano di “scelta autolesionistica” e “progressivo svuotamento” del servizio pubblico, anche alla luce delle recenti uscite di figure come Fazio, Orfeo, Annunziata.
Il futuro di Andrea Vianello
Come detto, Andrea Vianello ha lasciato la Rai ma non la professione di giornalista. Al momento non ci sarebbero trattative concrete con altre emittenti. Il suo futuro professionale resta aperto.
