Proteste negli Usa contro Trump e Musk, ma i dazi non c'entrano: rivolta contro i tagli, "giù le mani"
Fine settimana di proteste negli Usa contro Donald Trump ed Elon Musk: manifestazioni nelle principali città
Decine di migliaia di persone sono scese in strada nel fine settimana negli Stati Uniti per protestare contro le politiche dell’amministrazione del nuovo presidente Donald Trump. Da Washington a New York, le proteste hanno coinvolto tutti e 50 gli stati Usa. Con uno slogan comune: “giù le mani”, dai risparmi e dai posti di lavoro, in particolare quelli nella pubblica amministrazione pesantemente tagliati da Elon Musk.
- Le proteste negli Usa contro Trump e Musk
- "Giù le mani" lo slogan dei manifestanti
- Per cosa protestano gli americani
- Le proteste in Europa
Le proteste negli Usa contro Trump e Musk
Sabato 5 aprile è stato il giorno di una massiccia e imponente mobilitazione anti-Trump negli Stati Uniti.
Ci sono state manifestazioni di protesta contro le politiche del presidente Donald Trump e i tagli imposti da Elon Musk in oltre 1.200 località in tutti e 50 gli stati, da Anchorage in Alaska alla Florida.
Fonte foto: IPA
Gli eventi più grandi seguiti si sono tenuti a Boston, Chicago, Atlanta, Portland e a New York, dove una folla di persone ha riempito la Fifth Avenue di Manhattan.
Il cuore delle proteste nella capitale Washington, dove decine di migliaia di persone si sono radunate davanti al monumento di George Washington.
Centinaia di persone hanno manifestato anche a Palm Beach Gardens, in Florida, a pochi chilometri dalla residenza di Trump a Mar-a-Lago e dal campo da golf dove il presidente ha trascorso la mattinata.
“Giù le mani” lo slogan dei manifestanti
La mobilitazione anti-Trump è stata organizzata dal movimento “Hands Off!“, (“Giù le mani”) in collaborazione con oltre 150 gruppi e associazioni, tra cui organizzazioni per i diritti civili e sindacati.
Ai cortei hanno partecipato anche diversi esponenti del partito democratico, tra i quali le deputate Ilhan Omar e Katherine Klark e il senatore Ed Markey.
Le proteste sono state organizzate nel primo fine settimana dopo l’annuncio dei dazi imposti da Trump, che hanno fatto registrare pesanti perdite nelle borse statunitensi, come non si vedeva da anni.
Per cosa protestano gli americani
I dazi però c’entrano poco o nulla con le proteste: nel mirino dei manifestanti ci sono le politiche dell’amministrazione Trump in tema di economia, lavoro, diritti e immigrazione.
Lo slogan è “giù le mani”: dai risparmi degli americani, messi a rischio dalla possibile recessione. Giù le mani dalla comunità Lgbtqi+ e dagli immigrati che vivono e lavorano negli Stati Uniti.
E dai posti di lavoro nella pubblica amministrazione, dopo i migliaia di dipendenti federali licenziati dall’amministrazione Trump e da Elon Musk e la chiusura di intere agenzie governative, come l’Usaid.
Oltre a Trump il principale bersaglio delle proteste è stato infatti l’uomo più ricco del mondo alla guida del Dipartimento per l’efficienza del governo, creata apposta per tagliare le spese governative.
Le proteste in Europa
Non solo proteste negli Usa, però. Manifestazioni di protesta contro le politiche di Donald Trump e del suo consigliere Elon Musk si sono tenute anche in diverse città europee.
Centinaia di manifestanti, molti dei quali americani, si sono radunati in piazza in diverse città, come Berlino, Londra e Parigi. Manifestazioni analoghe si sono svolte anche in Canada e Messico.
