Papa Francesco senza ventilazione meccanica di notte: cosa significa e perché il quadro resta "complesso"
Papa Francesco respira senza ventilazione meccanica anche se il quadro clinico resta complesso e le dimissioni non sono imminenti
Cauto ottimismo. Le condizioni di salute di Papa Francesco migliorano pian piano, anche se il suo quadro clinico resta complesso: è quanto filtra dalla sala stampa vaticana che ha riferito che il Santo Padre, nel corso della notte, non ha usato la ventilazione meccanica. Un notizia buona. Nonostante ciò viene ribadito dai medici che serve prudenza e che le dimissioni del Pontefice dall’ospedale Gemelli non sono imminenti.
- Come sta Papa Francesco: la nota del Vaticano sulle sue condizioni di salute
- Dimissioni dall'ospedale non imminenti
- La lettera del Pontefice dal Gemelli: appello di pace
- Messaggio di Sergio Mattarella al Papa
Come sta Papa Francesco: la nota del Vaticano sulle sue condizioni di salute
Dal Vaticano fanno sapere che il Papa è in condizioni “stabili”, anche se inserite “in un quadro complesso”. Bergoglio ha passato la notte senza la ventilazione meccanica. Niente maschera dunque.
Serve però “prudenza, perché non si tratta di uno stacco definitivo ma di una progressiva riduzione”. Papa Francesco ha comunque avuto l’aiuto dell’ossigenazione ad alti flussi. L’obbiettivo è di transitare gradualmente alla respirazione ordinaria.
Fonte foto: ANSA
Sempre il Vaticano rende noto che anche nelle ultime ore si sono registrati “lievi miglioramenti” sia per quel che riguarda la situazione respiratoria, sia per quel che concerne quella motoria.
Bergoglio continua a fare fisioterapia tutti i giorni, alternandola a momenti di preghiera e di lavoro.
Dimissioni dall’ospedale non imminenti
In vista non ci sono dimissioni imminenti. Il Papa resterà ricoverato nei prossimi giorni. Viene infatti ricordato dal Vaticano che i medici nel bollettino avevano parlato del bisogno di “ulteriori giorni” di terapie ospedaliere.
Il Pontefice è ricoverato dallo scorso 14 febbraio al Policlinico Gemelli di Roma a causa delle complicazioni di un’infezione polmonare bilaterale innescata da un’infezione polimicrobica.
La lettera del Pontefice dal Gemelli: appello di pace
Nella giornata del 18 marzo, Bergoglio ha inviato una lettera al Corriere della Sera, spiegando che nella fragilità della malattia si è più lucidi e si comprende meglio “ciò che fa vivere e ciò che uccide”. Parole messe nero su bianco nel corso di una riflessione sulle guerre che stanno causando molti morti in alcune zone del mondo.
“Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità”, ha dichiarato il Santo Padre nel lanciare l’appello di pace.
Messaggio di Sergio Mattarella al Papa
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato nelle scorse ore un messaggio a Papa Francesco. “È con sentimenti di particolare, affettuosa vicinanza che mi dirigo a Lei per porgerLe i migliori auguri nella lieta ricorrenza del solenne inizio del Pontificato. Insieme a me – scrive il Capo dello Stato -, il popolo italiano Le è riconoscente per questi dodici anni nei quali ha offerto la più autentica testimonianza dei valori evangelici, in un servizio costante non soltanto alla Chiesa cattolica ma all’umanità tutta”.
“Di questo afflato – aggiunge Mattarella – la lettera enciclica Dilexit nos offre un esempio luminoso, con l’invito a ogni donna e ogni uomo e di buona volontà a varcare i confini del personale tornaconto e a riconoscersi legati agli altri da quel vincolo di umana fratellanza che prescinde da considerazioni di prossimità geografica o di affinità culturale”.
Sempre il presidente della Repubblica: “A tale riguardo, desidero richiamare gli spunti inediti di riflessione che il Suo alto Magistero ha posto al centro del dibattito in seno a importanti consessi multilaterali: alla Conferenza delle parti della Convenzione delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici, al Vertice G7 presieduto dall’Italia, al G20, Vostra Santità ha portato un vibrante richiamo alla riscoperta della speranza, all’accantonamento di logiche di forza e di prevaricazione, a quelle istanze di rinnovamento dischiuse da un uso etico delle nuove tecnologie”.
E ancora: “Mentre al livello internazionale sembrano affievolirsi le ragioni del diritto e di una corretta articolazione della convivenza tra gli Stati, la Sua voce è e resta più che mai necessaria. L’apertura della Porta Santa presso il carcere romano di Rebibbia all’inizio dell’anno giubilare, nonché la decisione di innalzare nei prossimi mesi agli onori degli altari Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati –figure molto amate, anche dalle giovani generazioni– ispirano nei miei concittadini viva gratitudine nei confronti del Vescovo di Roma, di cui tutti avvertiamo la particolare sollecitudine per l’Italia”.
“In questo spirito, Padre Santo, Le rinnovo – conclude Mattarella- sinceri auguri di ogni benessere nella prosecuzione del Pontificato cui aggiungo quelli –vieppiù sentiti– di pronto ristabilimento”.
