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Lite col figlio a Santa Maria a Monte, killer di Maurizio Gucci spara al figlio e tenta suicidio: gravissimo

Benedetto Ceraulo spara al figlio e tenta il suicidio: è il sicario condannato per l’omicidio Gucci del 1995. La lite familiare a Santa Maria a Monte

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Una discussione familiare è degenerata a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, dove il 63enne Benedetto Ceraulo ha sparato al volto del figlio 37enne, Gaetano, per poi tentare il suicidio con la stessa pistola. Non si conoscono le motivazioni della lite. In stato di semilibertà, Ceraulo è stato condannato per l’omicidio dell’imprenditore Maurizio Gucci, avvenuto nel 1995.

Lite nel sangue a Santa Maria a Monte

L’episodio è avvenuto in località Le Fontine, a Santa Maria a Monte (Pisa), martedì 22 aprile. Il 63enne Benedetto Ceraulo, durante un diverbio con il figlio Gaetano, ha estratto una pistola e ha fatto fuoco più volte, colpendo il 37enne al volto, per poi puntare l’arma contro sé stesso.

I carabinieri di Pisa stanno ancora chiarendo il contesto di quanto accaduto fra le mura familiari, in assenza di testimoni e con motivazioni tutte da approfondire.

santa maria a monte

L’episodio è avvenuto a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa

I soccorsi: padre e figlio sono gravi

In seguito all’aggressione, sul posto sono arrivati i sanitari del 118 e l’elisoccorso Pegaso. Ceraulo è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Cisanello, mentre il figlio Gaetano è ricoverato al “Lotti” di Pontedera.

Ad allertare i sanitari è stato lo stesso 37enne, che nonostante la ferita è riuscito a raggiungere l’auto e allontanarsi per circa 300 metri, fermandosi vicino a un bar dove ha chiamato i soccorsi. Nel frattempo, rimasto solo in casa, il padre avrebbe compiuto il tentativo di suicidio.

Benedetto Ceraulo e l’omicidio di Gucci

Il 31 gennaio del 1997 Benedetto Ceraulo fu arrestato con l’accusa di essere l’autore materiale dell’omicidio di Maurizio Gucci, avvenuto il 27 marzo 1995 a Milano.

Ceraulo, ai tempi ristoratore 35enne in serie difficoltà economiche, fu ritenuto l’esecutore del delitto Gucci insieme a Orazio Cicala, complice e autista, su incarico di Patrizia Reggiani. L’omicidio, commissionato per 600 milioni di lire, fu orchestrato da Ivano Savioni – che procurò il sicario – e mediato da Giuseppina Auriemma.

Durante il processo, né la Reggiani né Ceraulo ammisero mai il proprio ruolo nel crimine. Il 3 novembre 1998, la Corte di Milano condannò Reggiani a 29 anni e Ceraulo all’ergastolo, così come Cicala.

In appello, il 17 marzo 2000, le pene vennero parzialmente ridotte: Reggiani a 26 anni, mentre Ceraulo vide la sua condanna ridimensionata a 28 anni, 11 mesi e 20 giorni, con le sentenze poi confermate in Cassazione.

Nel 2017 Ceraulo ottenne la semilibertà e prese parte a un progetto di reinserimento sull’isola di Gorgona, dove lavorava in un’azienda vinicola creata all’interno del carcere.

santa maria a monte ceraulo Fonte foto: ANSA
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