La presidente dell'Umbria denuncia campagna d'odio sul web: "Ridotta a una caricatura con la minigonna"
Stefania Proietti ha parlato di una vera campagna di odio: "Il linguaggio è violenza, denuncio tutto alla polizia postale"
Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, ha denunciato una campagna di odio sul web contro la sua persona. “C’è chi ha pensato di rappresentarmi con il dito medio alzato. Chi ha voluto ridurmi a una caricatura con minigonna, smalto e scollatura”, ha detto la politica che guida una coalizione di centrosinistra. La Proietti ha inoltre annunciato di avere deciso di agire per vie legali.
- La denuncia della presidente dell'Umbria
- Campagna di odio sul web
- Le donne, la politica e le idee
- Dal linguaggio alla violenza
La denuncia della presidente dell’Umbria
La presidente della Regione Umbria Stefania Proietti ha denunciato proprio sui social “la campagna d’odio” per la quale ha annunciato di volersi rivolgere alla magistratura penale e civile. Una “campagna di odio si è scatenata contro la mia persona”, ha detto.
Stefania Proietti ha così deciso di dire basta e denunciare la campagna degli haters nei suoi confronti. “C’è stato chi ha voluto ridurmi a una caricatura con minigonna, smalto e scollatura. Chi mi chiama la rossettata, chi lady tax”, ha scritto.
Fonte foto: IPA
Stefania Proietti, presidente Regione Umbria
Odio, volgarità e aggressività gratuita corrono veloci in rete, soprattutto sui social, con “commenti, meme, fotomontaggi e insulti sessisti che negli ultimi giorni mi sono piovuti addosso” ha spiegato la Proietti.
Campagna di odio sul web
Una vera e propria “campagna di odio”, così l’ha definita, “contro la mia persona e contro l’istituzione”. Per questo la presidente lunedì presenterà una denuncia alla polizia postale per chiedere un risarcimento che sarà poi devoluto in beneficenza.
Le accuse sono minacce e ingiurie anche di natura sessista. E intende inoltre chiedere, appena noti gli autori, risarcimenti danni per tutelare immagine, reputazione e onorabilità, sua e dell’Ente, risarcimento che sarà devoluto sempre in beneficenza.
La Proietti, civica che guida una coalizione di centrosinistra, ha collocato l’inizio della campagna d’odio dopo l’avvio del dibattito legato alla manovra finanziaria della Regione, per il disavanzo nel bilancio della sanità. “Non è possibile che il confronto politico si abbassi a questo livello, arrivando a manifestazioni di violenza verbale così inaudita”, ha spiegato.
Le donne, la politica e le idee
Sul suo profilo Facebook, la Proietti ha pubblicato i meme e i commenti sotto accusa. “Tutto questo non riguarda me. Io, per fortuna, ho le spalle larghe. Ma riguarda le tante giovani donne che stanno pensando, oggi, di impegnarsi in politica“, ha scritto.
La presidente ha poi aggiunto: “Riguarda le nostre figlie e i nostri figli. Perché se questo è il prezzo che una donna deve pagare per il solo fatto di esporsi, di metterci la faccia, di avere idee”.
La Proietti ha poi detto che un simile linguaggio non è mai stato usato contro colleghi uomini e che delle tante cose della nostra società che non sono riparabili, almeno il linguaggio quello sì, è riparabile.
Dal linguaggio alla violenza
L’invito, dunque, è ad abbassare i toni, a dare l’esempio partendo dalla politica e soprattutto ricominciare a dare un valore alle parole, cosa che sui social puntualmente non avviene. Perché, e questo è un aspetto fondamentale, il linguaggio può essere violenza.
“È dalle parole che si autorizza la cultura dell’odio, la discriminazione, l’aggressione. E il passo dalle parole ai gesti, anche i più estremi, come i femminicidi, è breve. Terribilmente breve”, ha detto la Proietti.
“È per questo che dobbiamo fare muro. Tutte e tutti insieme. Per dire che no, non è normale. Non deve essere tollerato. Che una donna non può, non deve, essere insultata o derisa solo perché fa politica, solo perché è libera, solo perché è donna”, ha concluso.
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