Corea del Sud spara contro i soldati della Corea del Nord, avevano appena superato il confine
Corea del Sud spara colpi di avvertimento ad alcuni soldati del Nord entrati nella zona smilitarizzata. I militari si sono ritirati subito dopo
Tensione al confine tra le due Coree: l’esercito sudcoreano ha sparato colpi di avvertimento contro una decina di soldati nordcoreani che avevano superato la linea di demarcazione. L’episodio è avvenuto nella zona smilitarizzata, dove la Corea del Nord è attiva con lavori militari. I militari del Nord si sono poi ritirati.
Colpi al confine
Lunedì pomeriggio, intorno alle 17 ora locale (le 10 in Italia), circa dieci soldati nordcoreani hanno superato la linea di demarcazione che divide le due Coree all’interno della zona smilitarizzata (DMZ).
A renderlo noto è stato lo Stato Maggiore sudcoreano, spiegando che le forze armate di Seul hanno trasmesso messaggi di allerta e sparato colpi di avvertimento, costringendo i soldati a ritirarsi.
Fonte foto: IPA
L’incursione si è verificata nella zona orientale del confine ed è rientrata senza ulteriori scontri, ma ha riacceso l’attenzione sulla fragilità della tregua tra i due Paesi.
La motivazione dei soldati del Sud
Secondo fonti militari, i soldati nordcoreani erano probabilmente impegnati in esercitazioni e lavori di installazione di barriere nella zona demilitarizzata. Il giorno precedente l’incidente, circa 1.500 militari del Nord erano stati avvistati mentre effettuavano movimenti di terra e lavori sul filo spinato.
La Corea del Sud, che attualmente attraversa un vuoto di leadership dopo la destituzione del presidente Yoon Suk Yeol, ha ribadito la volontà di monitorare con attenzione le attività militari del Nord e ha promesso di rispondere a ogni violazione secondo le procedure previste.
Ci sono dei precedenti
L’episodio si inserisce in un contesto di tensioni ricorrenti lungo la DMZ. Eventi simili sono avvenuti più volte negli ultimi anni, con incursioni brevi seguite da colpi di avvertimento.
Le due Coree sono ancora tecnicamente in guerra, poiché il conflitto del 1950-53 si concluse con un armistizio, non con un trattato di pace. A complicare lo scenario, il clima diplomatico è reso più teso dalla reticenza del regime di Kim Jong Un a riaprire il dialogo con gli Stati Uniti.
Nonostante i ripetuti tentativi di contatto da parte del presidente Donald Trump, Pyongyang continua a ignorare le aperture.
