Catturato il latitante Carmine Mazzotta, si nascondeva in un B&B a Torre Lapillo: i dettagli dell'operazione
Catturato a Torre Lapillo il latitante Carmine Mazzotta, condannato a 30 anni per omicidio. Si nascondeva in un B&B vicino alla spiaggia.
E’ terminata con l’arresto di un latitante la lunga fuga di Carmine Mazzotta, 51enne condannato a trent’anni di carcere per omicidio. L’uomo è stato catturato dai Carabinieri in un B&B a Torre Lapillo, frazione di Porto Cesareo (Lecce), dove si nascondeva dall’8 marzo scorso, dopo la conferma della sua condanna da parte della Cassazione.
La cattura del latitante
Stando alle informazioni pubblicate sul sito dei Carabinieri, la latitanza di Carmine Mazzotta si è conclusa nella mattinata di sabato. Il 51enne era sparito dalla circolazione il 7 marzo, poche ore dopo la sentenza definitiva della Cassazione che aveva confermato la condanna a 30 anni di carcere per omicidio in concorso, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Il delitto risale al 17 marzo 1999, quando il 21enne Gabriele Manca fu assassinato in una zona di campagna tra Lizzanello e la frazione di Merine, vicino a Lecce. Il corpo del giovane venne ritrovato il 5 aprile successivo.
Un’indagine complessa
Secondo quanto si legge sul sito dei Carabinieri, la vittima era stata uccisa con colpi di pistola sparati alle spalle mentre tentava di fuggire da un commando di quattro persone, tra cui Mazzotta, ritenuto l’esecutore materiale del omicidio. Dopo la condanna in primo grado e la conferma in appello, la Cassazione aveva annullato con rinvio la condanna, portando a un nuovo processo d’appello a Taranto. Dopo la decisione definitiva del 7 marzo 2025, Mazzotta si era dato alla fuga, ma è stato infine rintracciato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo.
L’operazione di cattura
Dopo prolungati appostamenti e servizi di osservazione, i militari hanno individuato il nascondiglio del latitante presso un B&B di Torre Lapillo, vicino alla spiaggia. Due carabinieri, fingendosi turisti, hanno prenotato una stanza per confermare la presenza del 51enne. Una volta individuata la camera, le pattuglie hanno circondato la struttura e fatto irruzione, cogliendo Mazzotta di sorpresa.
Le indagini proseguono
Al momento dell’arresto, Mazzotta era da solo e non ha opposto resistenza. Ha dichiarato di aver evitato contatti con l’esterno, approfittando della vicinanza al mare per passeggiare. Tuttavia, la sua versione è ancora da verificare. L’uomo è stato portato in carcere a Lecce, dove sconterà la pena definitiva. Nel frattempo, le indagini continuano per ricostruire il periodo di latitanza e identificare eventuali complici che lo hanno aiutato.
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Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.