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Unicredit - Banco Bpm, dal governo sì all'acquisizione ma impone condizioni col golden power: cosa vuol dire

Il governo ha approvato l’acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit, ma esercita il golden power: prescrizioni su Russia, sportelli e impieghi

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Il Consiglio dei ministri ha approvato l’acquisizione di Banco Bpm da parte di Unicredit, ma con una serie di prescrizioni imposte attraverso il golden power, lo strumento che consente all’esecutivo di intervenire in operazioni di mercato che riguardano settori strategici per la sicurezza nazionale. Prescrizioni su Russia, sportelli e impieghi.

I vincoli imposti dal governo a Unicredit

Come riporta Ansa, le condizioni imposte dall’esecutivo toccano più fronti. La più rilevante riguarda la presenza di Unicredit in Russia, dove il gruppo è ancora operativo nonostante l’invasione dell’Ucraina. Il governo chiede un’uscita dal Paese entro nove mesi, cioè entro gennaio 2026.

Altri vincoli riguardano la rete degli sportelli bancari, che non potrà essere ridotta, e il rapporto tra impieghi e depositi, che dovrà essere mantenuto stabile per i prossimi cinque anni. Anche i finanziamenti ad opere pubbliche e di pubblica utilità erogati dalle due banche non potranno subire riduzioni.

banco bpmFonte foto: IPA

La sede del Banco Bpm a Milano

Infine, secondo quanto riportato da fonti di governo, sarebbero previste anche limitazioni sulla cessione di asset e indicazioni su sedi operative.

Le reazioni di Forza Italia e Pd

Unicredit ha fatto sapere di aver ricevuto la notifica formale dell’approvazione con prescrizioni, ma ha sottolineato che “il merito delle condizioni non è chiaro”. L’istituto guidato da Andrea Orcel si è preso del tempo per valutare l’impatto delle restrizioni “sulla società, sui suoi azionisti e sull’operazione di M&A”.

Nel governo, la decisione ha creato frizioni. I ministri di Forza Italia hanno espresso “forti riserve” sulla base giuridica dell’intervento e le hanno messe a verbale in Consiglio dei ministri. Fratelli d’Italia, invece, ha difeso l’uso del golden power, sostenendo che serve a tutelare risparmiatori, imprese e autonomia del sistema bancario.

L’opposizione, in particolare il Partito Democratico, ha criticato duramente la scelta dell’esecutivo. Il senatore Antonio Misiani ha parlato di una “forzatura pretestuosa” e di una “gamba tesa in un’operazione tra due banche italiane”, accusando il governo di ostacolare il libero mercato.

Cos’è il golden power

Introdotto nel 2012 e potenziato negli anni successivi, il golden power consente al governo di porre veto o prescrizioni su operazioni che coinvolgano settori strategici come difesa, telecomunicazioni, energia, infrastrutture, alimentare e finanza.

È la prima volta che questo strumento viene applicato a una fusione tra due banche italiane. La normativa ha finora bloccato o condizionato undici operazioni, nessuna delle quali però riguardava il settore bancario.

Banco Bpm, la posta in gioco

Se l’acquisizione di Banco Bpm andrà in porto, Unicredit diventerà la prima banca italiana per capitalizzazione di mercato, superando Intesa Sanpaolo. L’Ops lanciata da Unicredit il 25 novembre 2024 è quindi un passaggio cruciale per il futuro assetto del settore bancario italiano.

Tuttavia, le prescrizioni imposte dal governo aprono ora a una fase di valutazione e potenziale negoziazione con le autorità competenti. Unicredit dovrà decidere se accettare i vincoli o rinunciare all’operazione.

unicredit-banco-bpm Fonte foto: IPA
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