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Sciopero dei corrieri Esselunga, caos per le consegne a domicilio della spesa: la richiesta dei driver

Caos nelle consegne per lo sciopero dei corrieri Esselunga: i driver chiedono 10 euro in più al giorno per i carichi eccessivi

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Prosegue il 23 aprile, per il quinto giorno, lo sciopero dei corrieri che effettuano le consegne a domicilio per conto di Esselunga. I driver, assunti tramite aziende in appalto, denunciano carichi di lavoro insostenibili e chiedono un aumento di 55 centesimi a consegna, pari a circa 10 euro al giorno. La protesta sta creando disagi nelle consegne in tutta la Lombardia.

Sciopero Esselunga, corrieri in agitazione per 10 euro al giorno

Come riporta La Repubblica, la vertenza è iniziata giovedì scorso e coinvolge circa 400 lavoratori impiegati nei magazzini di Milano, Varedo, Settimo Milanese e Lallio, dipendenti di aziende terze che gestiscono la logistica per Esselunga.

Alla base della protesta c’è una richiesta semplice: 55 centesimi in più per ciascuna delle 18 consegne giornaliere, ovvero 10 euro al giorno, come compenso per il lavoro extra di carico e scarico della merce.

esselunga Fonte foto: IPA

Continua lo sciopero dei corrieri Esselunga

I corrieri raccontano di turni massacranti dalle 6 del mattino alle 23, oltre 80 tonnellate di prodotti movimentati ogni mese, multe da pagare perché costretti a lasciare i furgoni in sosta vietata e carichi spesso superiori ai limiti di legge. “Siamo autisti, non facchini”, spiegano, sottolineando come la loro mansione venga sistematicamente estesa ben oltre quanto previsto dal contratto.

Le accuse all’azienda: turni pesanti e sicurezza a rischio

Il sindacato Filt Cgil, promotore dello sciopero, ha sottolineato come gli autisti non siano assicurati per infortuni derivanti dal trasporto delle merci fuori dal veicolo, situazione che espone i lavoratori a rischi elevati e costi non coperti in caso di danni.

I corrieri lamentano anche mancata copertura per incidenti domestici avvenuti durante le consegne, come la rottura di oggetti o il danneggiamento di tappeti o mobili.

Le condizioni peggiorano ulteriormente per chi protesta: straordinari tagliati, turni comunicati con pochissimo preavviso, e consegne in abitazioni senza ascensore sono diventati strumenti di pressione da parte delle aziende appaltatrici, secondo le denunce.

La protesta guidata dalla Filt Cgil

La Filt Cgil ha chiesto fin da subito l’apertura di un tavolo con Esselunga e le aziende appaltatrici, ma finora la risposta è arrivata solo tramite note stampa in cui la catena minacciava il ricorso alla cassa integrazione per 750 dipendenti.

La vertenza è nazionale e riguarda complessivamente 1.200 driver in tutta Italia, di cui 720 solo in Lombardia.

I lavoratori in sciopero hanno annunciato che continueranno la mobilitazione a oltranza fino a quando non otterranno risposte concrete. Oggi, durante l’incontro in Prefettura, i corrieri presidieranno la sede istituzionale per sostenere la loro causa.

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