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Riforma del test di Medicina voluta da Bernini: "Rivoluzione copernicana". Ma è polemica sul numero chiuso

Partono ufficialmente i lavori per la riforma delle modalità di accesso alla Facoltà di Medicina, che prevede l'abolizione del test: dubbi del M5S

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Al via il percorso legislativo mirato ad abolire il test a numero chiuso per Medicina, con la riforma presentata dalla ministra Anna Maria Bernini. In base alla nuova impostazione, l’accesso ai corsi prevede un semestre di preparazione e una graduatoria basata sui crediti formativi. Una soluzione contestata dall’opposizione, preoccupata dal possibile abbassamento della qualità della formazione. Si attende il via libero definitivo alla Camera.

Cosa prevede la riforma del test di Medicina

“Una rivoluzione copernicana“, per dirla con le parole di Anna Maria Bernini, dietro la riforma delle modalità di accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia.

Durante la discussione in Aula a Montecitorio, la ministra dell’Università ha spiegato le novità in cantiere, a partire dalla sostituzione del tradizionale test di ingresso con un semestre formativo, dove gli studenti acquisiranno competenze specifiche per orientare la propria scelta.

riforma test medicina ingressoFonte foto: ANSA

Al test di Medicina di maggio 2024 si presentarono oltre 67mila candidati

“Basta con il test general-generico basato su una costosissima formazione di sottobosco” ha affermato Bernini parlando della riforma. “Stiamo cercando di applicarla già dall’anno accademico 2025-2026”.

Dal test al semestre formativo con graduatoria

Dopo i sei mesi sarà stilata una graduatoria basata sui crediti formativi certificati, spendibili anche per materie affini.

In precedenza “chi non superava il test era costretto a un turismo universitario forzato costosissimo, magari per rientrare in Italia con modalità non compatibili con la nostra offerta formativa” ha spiegato la ministra, chiarendo che l’obiettivo è cancellare il “mercato clandestino dei test”.

Il nodo fondamentale dell’intervento è nel cambio di approccio: il classico test “a crocette” verrebbe messo da parte, così come il numero chiuso. “Abbiamo già aumentato di 30mila posti i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, e continueremo nei prossimi anni” ha aggiunto Bernini.

Le critiche del M5S sul numero chiuso

Il tema del numero chiuso è stato dibattuto in aula, con parte dell’opposizione che si è manifestata scettica. “La legge oggi in discussione non prevede l’abolizione del numero chiuso a Medicina. Gli aspiranti studenti e le loro famiglie sono stati deliberatamente presi in giro” ha affermato la deputata M5S Marianna Riccardi, denunciando la mancanza delle risorse necessarie.

“Del resto, sarebbe stato impossibile moltiplicare per quattro o cinque volte il numero degli studenti senza investire un euro in più per docenti e strutture. La verità è che l’unico effetto sarà un fisiologico calo della qualità della formazione della classe medica” ha aggiunto.

Critiche anche da Giovani medici per l’Italia e Gimbe, secondo cui il rischio di questa riforma è quello di assistere nei prossimi anni a una “pletora medica“, con migliaia di medici formati che il pubblico non sarà in grado di accogliere, aprendo le porte all’estero e al privato puro.

I numeri dell’ultimo test di Medicina

Al test di ingresso per Medicina e Chirurgia di maggio 2024 si presentarono 71.508 candidati, di cui 67.260 per Medicina e 7.862 per Veterinaria.

Il meccanismo del numero chiuso prevedeva posti per meno di un terzo di loro, ovvero 20.867, con 1400 riservati a candidati non UE. Il test tradizionale prevedeva 60 quesiti a risposta multipla, con 5 opzioni, da risolvere in 100 minuti.

Quando potrebbe arrivare il via libera alla Camera

Il via libera definitivo alla riforma potrebbe arrivare alla Camera entro la metà di marzo, visto che è già stato licenziato al Senato nel novembre scorso.

Il provvedimento è stato fortemente voluto dalla ministra dell’Università Bernini, che lo ha definito una «rivoluzione copernicana» martedì in aula a Montecitorio nel corso della discussione generale, anche se di rivoluzionario ha poco e di confusionario molto.

riforma test medicina Fonte foto: ANSA
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