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Quali sono le regioni e le città con l'acqua potabile più contaminata dai composti chimici PFAS

Greenpeace ha condotto un'indagine sulle acque potabili più contaminate in Italia. Ecco dove si trovano e cosa sono i PFAS

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Un’indagine di Greenpeace ha evidenziato che le acque potabili di tutte le regioni italiane sono contaminate dai PFAS, gli “inquinanti eterni” derivati dai processi industriali, molto pericolosi per la salute. Le situazioni peggiori si evidenziano soprattutto nel Nord Italia.

Nuovi limiti dei PFAS nell’acqua potabile e altre sostanze chimiche

La presa di posizione del Governo Meloni ha spiazzato un po’ tutti, visto che di recente la maggioranza aveva presentato una mozione sui PFAS, approvata alla Camera, ma inconcludente. Il nuovo provvedimento non solo abbasserà i livelli consentiti di PFAS, composti poli e perfluoroalchilici nelle acque potabili, ma introdurrà anche limiti per il cosiddetto TFA (acido trifluoroacetico), una delle molecole più diffuse di questa classe di sostanze inquinanti. Finora non era mai stata regolamentato.

La decisione è arrivata in seguito alla pubblicazione a gennaio dell’indagine Greenpeace ItaliaAcque senza veleni‘, che ha evidenziato una contaminazione PFAS particolarmente estesa in tutte le regioni italiane. Chiamati anche “inquinanti eterni“, i PFAS vengono usati come sostanze chimiche in molti processi industriali e prodotti di largo consumo, che pian piano si accumulano nell’ambiente e comportano gravi rischi per la salute.

Acqua potabile contaminata PFAS Pisa GreenpeaceFonte foto: IPA Agency

Pisa – Greenpeace in Piazza dei Miracoli preleva acqua dalla fontana per analizzare il grado di inquinamento 

Il testo arrivato in questi giorni al Senato prevede un valore limite di 20 nanogrammi per litro per la Somma di 4 PFAS (PFOA, PFOS, PFNA e PFHXS). L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) li aveva già riconosciuti nel 2020 come pericolosi per la salute umana.

In Germania si trova il limite più alto adottato, in linea con il nostro, mentre in Danimarca è fissato a 2 nanogrammi per litro e in Svezia è di 4 nanogrammi per litro.

Ai limiti per i PFAS, già regolamentati anche dalla Commissione Europea, si aggiungono quelli applicati alle molecole ADV, meno note ma altrettanto pericolose, prodotte dall’ex Solvay di Alessandria, oggi Syensqo.

È stato fissato un valore limite per il TFA pari a 10 microgrammi per litro, altra sostanza rilevata nelle acque potabili italiani. L’obiettivo però, è ottenere lo zero tecnico, come spiegato da Greenpeace, che chiede il divieto totale dell’uso e della produzione di questi inquinanti.

Quali sono le regioni con l’acqua più contaminata da PFAS

Un’analisi di Greenpeace ha stimato in base al numero di campioni con più PFAS, quali sono le regioni con le acque potabili più inquinate:

  • Liguria (8/8 campioni);
  • Trentino Alto Adige (4/4);
  • Valle D’Aosta (2/2);
  • Veneto (19/20);
  • Emilia Romagna (18/19);
  • Calabria (12/13);
  • Piemonte (26/29);
  • Sardegna (11/13);
  • Marche (10/12);
  • Toscana (25/31).

Si distinguono invece solo tre regioni per acqua potabile più pulita:

  • Abruzzo (3/8) unica regione con meno della metà dei campioni positivi alla presenza di PFAS;
  • Sicilia (9/17);
  • Puglia (7/13).

Le città dove l’acqua è più inquinata

In base al parametro SOMMA DI PFAS (D.Lgs 18/2023), Greenpeace ha mostrato, attraverso i comuni italiani monitorati, quali sono le città dove c’è più contaminazione. Dal prossimo gennaio 2026, tale somma non dovrà superare i 100 nanogrammi per litro.

Ecco dove si trovano le concentrazioni più elevate:

  • Arezzo;
  • Milano (Via Padova);
  • Perugia;
  • Arzignano (VI);
  • Comacchio (FE);
  • Olbia (SS);
  • Reggio Emilia;
  • Ferrara;
  • Vicenza;
  • Tortona (AL);
  • Bussoleno (TO);
  • Padova;
  • Monza;
  • San Bonifacio (VR);
  • Ceccano (FR);
  • Rapallo (GE).

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