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Prestiti a tassi esorbitanti con metodi mafiosi: due detenuti accusati di usura a Salerno

Due detenuti a Salerno accusati di usura e estorsione con metodi mafiosi. Prestiti a tassi esorbitanti scoperti dalla Polizia di Stato.

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Due detenuti sono stati accusati di usura e attività estorsive aggravate dal metodo mafioso a Salerno. L’operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato nelle prime ore del 17 febbraio, in seguito a un’ordinanza del Tribunale del Riesame.

Dettagli dell’operazione

Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, l’ordinanza applicativa di misure cautelari personali è stata eseguita nei confronti di due soggetti già condannati in via definitiva per associazione mafiosa. Uno dei due era stato in passato affiliato a clan malavitosi attivi nei comuni di Bellizzi, Montecorvino Rovella, Battipaglia e zone limitrofe.

Le accuse

La misura cautelare è stata applicata in accoglimento dell’Appello presentato dalla Procura della Repubblica — Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. L’accusa riguarda episodi di prestiti usurari e attività estorsive, aggravate dal metodo mafioso. Gli indagati avevano effettuato prestiti a tassi di interesse mensili tra il 20% e il 60%, pretendendo la restituzione delle somme con metodi minatori.

Ulteriori sviluppi

Le indagini, avviate dalla Squadra Mobile a seguito della denuncia di una vittima, hanno rivelato che uno dei detenuti aveva concesso un ulteriore prestito usurario di 5000 euro a un privato cittadino, da restituire entro 30 giorni con un interesse del 20%. L’altro detenuto è stato accusato di concorrere in due episodi di usura con tassi di interesse tra il 20% e il 60%.

Polizia repertorio Fonte foto: IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.

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