Omicidio di Gioacchino Vaccaro a Partinico, parla un testimone che ha assistito alla lite: "Si picchiavano"
Una testimone avrebbe assistito all'omicidio di Gioacchino Vaccaro a Partinico: "Ho visto che si davano legnate", il racconto della donna
Ad assistere all’aggressione in cui ha perso la vita Gioacchino Vaccaro, a Partinico, non c’erano solo gli occhi elettronici dei sistemi di videosorveglianza. C’erano anche alcuni testimoni e una di queste, una donna, ha deciso di raccontare ciò che ha visto: “Ho visto che si davano legnate”, ha raccontato alla stampa locale.
Il racconto della testimone
Intervistata dal Giornale di Sicilia una donna, che ha chiesto di restare nell’anonimato, ha raccontato ciò che ha visto nel pomeriggio di domenica 30 marzo quando a Partinico, in provincia di Palermo, Gioacchino Vaccaro è stato aggredito da due uomini durante una rissa ed è morto poche ore dopo.
La testimone riferisce che in quel momento stava “stendendo i vestiti” fino a quando si è accorta che era scoppiata una violenta lite. “C’erano delle macchine davanti. Ho visto solo che si picchiavano“.
Fonte foto: ANSA
La donna racconta che alla colluttazione avrebbero partecipato “tutti”, ovvero “sia le donne che gli uomini” dal momento che entrambe le parti – i Vaccaro e i Failla – stavano transitando lungo la stessa strada con le famiglie al seguito.
“Le mogli cercavano di dividerli, si picchiavano solo con le mani, non ho visto armi“, conclude la donna che aggiunge di aver avuto paura lei stessa.
L’omicidio di Gioacchino Vaccaro
I fatti, come già detto, si sono consumati intorno alle 15:30 di domenica 30 marzo. Secondo una prima versione Vaccaro sarebbe sceso in strada per difendere il figlio, su richiesta della moglie Benedetta. Un giorno dopo i contorni della vicenda si sono fatti più chiari.
LiveSicilia scrive che Vaccaro, il figlio 17enne e la moglie – quest’ultima al volante – stavano viaggiando a bordo della loro auto quando sono stati raggiunti dal veicolo guidato da uno dei fratelli Failla – non è ancora chiaro se si trattasse di Antonino o Leandro – che percorreva il tragitto a velocità sostenuto.
Dall’auto di uno dei Failla sarebbero partiti alcuni colpi di clacson, un modo per sollecitare Vaccaro a farsi da parte per favorire il passaggio. La moglie Benedetta ha dunque scansato il veicolo per liberare la strada, ma il 45enne avrebbe urlato qualcosa al conducente per invitarlo ad andare piano. In quel momento sarebbe arrivata l’auto dell’altro fratello Failla, con la propria famiglia a bordo. Dunque sarebbe scattata l’aggressione, con i Failla che si sarebbero accaniti contro Vaccaro e il figlio minorenne per poi darsi alla macchia.
Dopo l’aggressione la famiglia Vaccaro ha fatto rientro a casa: il 45enne e suo figlio accusavano i dolori postumi alla rissa, ma proprio Gioacchino avrebbe lamentato un malessere diffuso. Convinto ad andare al pronto soccorso da un cognato, Vaccaro è morto poco dopo all’ospedale Civico di Partinico.
La versione dei fratelli Failla
Poche ore dopo i fratelli Failla si sono consegnati spontaneamente presso la locale stazione dei carabinieri per fornire la loro versione. Secondo il loro racconto sarebbe stato proprio Vaccaro ad aggredirli, per questo i Failla si sarebbero soltanto difesi.
L’episodio sarebbe stato ripreso da una telecamera puntata su via Frosinone. I due fratelli sono accusati di omicidio preterintenzionale ma si dicono pronti a fornire tutte le prove necessarie a dimostrare la loro versione dei fatti. Per martedì 1° aprile sono attesi di fronte al gip per l’udienza di convalida dell’arresto.
