Indagine su laurea della ministra Calderone, parla Saverio Regasto: perché il docente ha presentato l'esposto
Dopo l’esposto presentato dal professore dell’Università di Brescia, è stata aperta un'inchiesta sulla laurea della ministra Marina Calderone
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine, al momento senza indagati o ipotesi di reato, sul percorso accademico della ministra del Lavoro Marina Calderone presso la Link Campus University. L’indagine è stata avviata a seguito dell’esposto del docente di Diritto Pubblico dell’Università degli studi di Brescia Saverio Regasto che ha spiegato: “È una questione di etica pubblica”.
- L'inchiesta sulla laurea della ministra Calderone
- Cosa ha detto il professore Saverio Regasto
- Le parole della ministra sull'inchiesta
- Cosa c'è scritto nell'esposto
L’inchiesta sulla laurea della ministra Calderone
Nei giorni scorsi il professore Saverio Regasto, ordinario di diritto pubblico comparato, ha chiesto ai pm di accertare se i titoli acquisiti nel 2012 e nel 2016 dalla ministra siano frutto di irregolarità e nel caso si possano configurare ipotesi di reato.
L’esposto si è basato su una serie di articoli d’inchiesta pubblicati dal Fatto Quotidiano nei quali si fa riferimento a esami sostenuti in giornate festive e alla laurea conseguita con lode, nonostante una media del 26 durante il percorso di studi, conseguita mentre l’attuale ministra era allora presidente del consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, la cui carica, per il triennio 2023-2026, è ora ricoperta da Rosario De Luca, marito della ministra.
Fonte foto: ANSA
La ministra del Lavoro Marina Calderone
Cosa ha detto il professore Saverio Regasto
Regasto ha chiarito che “lo spirito con cui ho inviato l’esposto era esattamente quello di fare chiarezza su una vicenda che, stando agli articoli di stampa, mi è sembrata piuttosto singolare. Ora spero che le indagini facciano il loro corso, chiarendo fatti e circostanze tanto dell’ateneo, quanto della ministra”.
Lunedì, alla notizia dell’apertura dell’inchiesta, la ministra del Lavoro aveva sottolineato che la procura non ha iscritto alcun indagato nel registro delle notizie di reato e aveva fatto sapere di avere “il dovere di procedere per il reato di diffamazione per ogni malevola illazione contro la mia persona”.
Probabilmente il riferimento di Calderone è all’autore dell’inchiesta giornalistica, mentre il docente di Brescia ha spiegato di “non aver accusato nessuno di nulla per una questione legata al mio ruolo di docente e anche di correttezza ho scritto un esposto molto neutro nel quale ho chiesto semplicemente un chiarimento a tutela del sistema universitario nel suo complesso, viste le anomalie evidenziate negli articoli. È una questione di etica pubblica“.
Le parole della ministra sull’inchiesta
Già nei giorni scorsi la ministra Calderone si era detta “serenissima” in quanto il suo “percorso è assolutamente limpido e corretto”. La titolare del dicastero del Lavoro aveva affermato di non aver alcun tipo di preoccupazione”.
Al momento il procedimento è stato rubricato a modello 45, ossia senza indagati ed ipotesi di reato, e gli inquirenti non hanno ancora affidato delega alle forze dell’ordine per una eventuale attività istruttoria.
Per il legale della ministra, l’avvocato Cesare Placanica, “per la Procura il contenuto dei fatti descritti nell’esposto è stato considerato privo di ogni rilevanza sotto il profilo penale. Il che vuol dire che, neppure astrattamente, sono stati ritenute sussistenti ipotesi di reato: se non c’è il reato non c’è e non può esserci l’indagine”.
Cosa c’è scritto nell’esposto
Come riporta l’Ansa, nell’esposto di tre pagine il docente ha allegato una serie di notizie di stampa. Gli articoli segnalano “che la laurea triennale dichiarata dall’onorevole Calderone – è detto nell’atto -, titolo necessario per l’accesso al percorso universitario successivo (Laurea specialistica, ora laurea magistrale) non compare nell’Anagrafe nazionale studenti del Ministero dell’Università e della Ricerca”.
“Nel periodo in cui Calderone ‘frequentava’ l’Ateneo in qualità di studentessa – si legge nell’atto arrivato all’attenzione dei pm – parrebbe avere ricoperto incarichi di docenza nella medesima università, anche in presenza, mentre il di lei marito, Rosario De Luca, oggi presidente del Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, era sia nel Cda della Link dove il coniuge Calderone studiava e insegnava, sia titolare a sua volta di un contratto di docenza con la Link Campus”.
