Esplosione alla Toyota Handling di Borgo Panigale, ad Michele Candiani tra i 12 indagati
La Procura di Bologna indaga 12 persone per l'esplosione alla Toyota di Borgo Panigale: due morti e 11 feriti nella tragico incidente
La Procura di Bologna ha iscritto 12 persone nel registro degli indagati, fra cui l’ad Michele Candiani, per l’esplosione del 23 ottobre 2024 alla Toyota di Borgo Panigale, costata la vita a Fabio Tosi e Lorenzo Cubello, a cui si aggiungono 11 feriti. Contestati i reati di omicidio, lesioni e disastro colposo.
- Esplosione alla Toyota, c'è l'ad Candiani
- Tutti gli indagati
- Su cosa vertono le indagini
- La risposta della Toyota
- L'esplosione e le vittime
Esplosione alla Toyota, c’è l’ad Candiani
L’iscrizione nel registro degli indagati di 12 persone per l’esplosione allo stabilimento Toyota è legata all’affidamento, fissato per il 5 maggio, di una perizia tecnica irripetibile.
Michele Candiani, attuale amministratore delegato di Toyota Material Handling Italia, è fra gli indagati insieme ai suoi predecessori: Ambrogio Bollini, che ha ricoperto il ruolo di ad dal 2015 al 2019 e di presidente del consiglio di amministrazione di Toyota Material Handling Manufacturing Italy tra il 2018 e il 2019, e Giorgio Polonio, che fu procuratore speciale e consigliere delegato della stessa azienda tra il 2015 e il 2021.
Fonte foto: ANSA
Nell’esplosione alla Toyota di Borgo Panigale morirono 2 persone, 11 i feriti
Tutti gli indagati
L’elenco degli indagati comprende inoltre Danilo Cerasi, responsabile del team incaricato della progettazione della centrale termo-frigorifera, oltre a Tiziano Cavazzuti e Alberto Comastri, rispettivamente progettisti della parte elettrica e meccanica dell’impianto.
Coinvolti anche Gino Bettati, Giorgio Terzi ed Ettore Cantarelli, rispettivamente legale rappresentante, responsabile tecnico e tecnico di cantiere della Bettati Engineering Srl, l’impresa incaricata dell’installazione della centrale.
Tra i nomi figurano pure Enzo Buzi e Alan Manfredini, rappresentante legale e responsabile tecnico della Termo-in Srl, azienda subappaltatrice per l’installazione della componente meccanica, e Gian Mario Poli, rappresentante della Sit Srl, designata come terzo responsabile dell’impianto frigorifero.
Su cosa vertono le indagini
L’inchiesta, partita inizialmente contro ignoti, ha visto il sequestro dei resti del serbatoio e dell’impianto termico da parte del nucleo investigativo antincendi dei Vigili del Fuoco dell’Emilia-Romagna, che ha effettuato rilievi tridimensionali.
I reperti, custoditi in spazi forniti dall’azienda, serviranno a ricostruire la dinamica dell’incidente, con particolare attenzione alla centrale termo-frigorifera da cui sarebbe partita la deflagrazione.
La pm Francesca Rago ha incaricato quattro consulenti tecnici di ricostruire caratteristiche, funzionamento e dinamica dell’esplosione alla centrale termo-frigorifera, valutando progettazione, installazione e manutenzione nel tempo. Dovranno anche accertare eventuali rischi per i lavoratori, l’efficacia delle misure di sicurezza adottate, la presenza di dispositivi di emergenza e la gestione degli interventi manutentivi.
La risposta della Toyota
In un comunicato ufficiale, Toyota ha ribadito di confidare nell’operato della magistratura e garantito massima collaborazione alle autorità.
L’azienda ha preso atto “dell’ipotesi di reato provvisoriamente iscritta a carico dei vertici aziendali e ribadisce e conferma la massima collaborazione e la piena fiducia nel lavoro della magistratura” recita la nota ufficiale.
L’esplosione e le vittime
L’esplosione alla Toyota di Borgo Panigale era avvenuta intorno alle 17:20 del 23 ottobre e aveva interessato la zona dei magazzini. Il capannone coinvolto era parzialmente crollato e le macerie avevano travolto i lavoratori presenti.
Due le vittime: una sul colpo, l’altra durante il trasporto in ospedale. A perdere la vita nell’esplosione erano stati Lorenzo Cubello e Fabio Tosi. I familiari di Cubello sono seguiti legalmente dagli avvocati Aldo Piero Garlatti e Benedetta Nefri, mentre i parenti di Tosi sono affidati alla tutela legale di Licia Zanetti e Alessia Patriarchi.
