Il 10,2% dei lavoratori italiani è povero, Eurostat denuncia un crollo del reddito medio anche tra i full time
I dati Eurostat mostrano che, in Italia, anche i lavoratori full time sono a rischio povertà lavorativa: la soglia è al 9%
In Italia anche chi ha un lavoro a tempo pieno è a rischio povertà. Le tabelle Eurostat parlano di un 9% di lavoratori full time considerabile povero, con un reddito inferiore al 60% sul reddito mediano nazionale. Se si considerano anche i part time, è oltre il 10% la percentuale di lavoratori italiani a rischio povertà. Si tratta di uno dei dati peggiori tra i Paesi dell’Unione Europea.
- In Italia è povero il 10,2% dei lavoratori
- A rischio i lavoratori indipendenti
- Il confronto con gli altri Paesi
In Italia è povero il 10,2% dei lavoratori
In Italia, tra i lavoratori dai 18 anni in sù occupati per almeno la metà dell’anno, il 10,2% è povero.
Dove per povero si intende chi percepisce un reddito inferiore al 60% quello mediano nazionale, al netto dei trasferimenti sociali.
Fonte foto: iStock
È il desolante quadro che emerge dalle più recenti tabelle Eurostat sul rischio di povertà tra i lavoratori europei.
Tra chi ha un lavoro a tempo pieno, la povertà lavorativa sale al 9%, contro l’8,7% registrato nel 2023.
In calo, invece, i poveri tra i lavoratori part time, che passano dal 16,9% dell’anno precedente al 15,7% del 2024.
A guadagnare sempre meno sono soprattutto i giovani: è povero l’11,8% dei lavoratori tra i 16 e i 29 anni.
La povertà lavorativa scende al 9,3% tra i lavoratori più anziani, tra i 55 e i 64 anni.
A rischio i lavoratori indipendenti
In Italia la povertà lavorativa colpisce soprattutto gli indipendenti, tra cui percepisce un reddito inferiore al 60% di quello mediano nazionale il 17,2% (era il 15,8% nel 2023).
Tra i lavoratori dipendenti la quota sale in un anno di un punto percentuale, passando dall’8,3 all’8,4%.
Il livello di istruzione influisce sulla povertà lavorativa: è povero il 18,2% dei lavoratori che ha concluso la sola scuola dell’obbligo (era il 17,7% nel 2023).
In calo la percentuale di poveri tra i lavoratori con diploma, al 9,1% nel 2024 contro il 9,2% dell’anno precedente.
La povertà lavorativa è bassa, invece, tra i lavoratori laureati: al 4,5%. Percentuale bassa, ma in aumento rispetto al 3,6% del 2023.
Il confronto con gli altri Paesi
Peggio dell’Italia, nelle tabelle Eurostat si posiziona soltanto la Spagna, con una percentuale di povertà lavorativa al 11,2%. In calo di 0,1 sul 2023.
In Germania la percentuale di lavoratori over 18 con un reddito inferiore al 60% del mediano nazionale è al 6,5%.
Tra i paesi con la minore povertà lavorativa vi è, infine, la Finlandia, ferma al 2,2%.
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