Greenpeace piazza un maiale gigante fuori dalla Camera contro gli allevamenti intensivi
Greenpeace ha portato un enorme maiale di cartapesta fuori dalla Camera dei Deputati in segno di protesta per gli allevamenti intensivi
Greenpeace ha piazzato un maiale di cartapesta fuori dalla Camera dei Deputati a Roma. Il gigante suino spuntato in piazza Montecitorio è opera di Greenpeace Italia che ha ben presto rivendicato l’azione. In questo modo l’organizzazione è tornata a chiedere al Parlamento di discutere quanto prima la proposta di legge per il superamento degli allevamenti intensivi, presentata un anno fa.
- Maiale fuori dalla Camera: l'iniziativa di Greenpeace
- Contro gli allevamenti intensivi
- La situazione in Italia
Maiale fuori dalla Camera: l’iniziativa di Greenpeace
“Onorevoli, non potete più ignorarmi”, questo il messaggio impresso sulla pancia del grosso maiale che ha attirato subito le attenzioni di quanti si trovavano a passare in piazza Montecitorio.
Gli attivisti di Greenpeace hanno affermato la loro necessità di portare un messaggio forte e chiaro al Parlamento affinché discutessero della proposta di legge da loro avanzata per trasformare il sistema degli allevamenti intensivi.
Fonte foto: IPA
Contro gli allevamenti intensivi
Il testo di legge è fermo in Commissione agricoltura, non è ancora stato calendarizzato per essere discusso, e ora, con questo tentativo appariscente, Greenpeace ha voluto risollevare l’attenzione sul tema in modo che possa essere presto oggetto di discussione del Governo.
La proposta di legge era stata presentata da Greenpeace stessa, insieme a Lipu, ISDE–Medici per l’ambiente, Terra! e WWF Italia, e chiedeva una transizione agro-ecologica del comparto zootecnico, come precisato dagli stessi attivisti.
“L’obiettivo è passare da un sistema di allevamento di tipo intensivo a un modello agro-ecologico, molto meno impattante dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Cosa si aspetta a fare questo passo fondamentale per il pianeta, le persone e gli animali?”, scrive sul proprio sito l’organizzazione non governativa ambientalista e pacifista.
La situazione in Italia
La scultura era corredata da un cartello che recitava: “Chiedo una legge per andare oltre gli allevamenti intensivi”. L’installazione è stata realizzata con materiali riciclati ed è alta più di 2 metri. Nel corso degli ultimi mesi sono state diverse le proteste delle associazioni ambientaliste contro gli allevamenti intensivi, rei di essere nocivi per l’ambiente, a causa delle emissioni di ammoniaca nell’aria, per la salute umana e la sicurezza alimentare.
La proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi” è stata sottoscritta da 23 parlamentari appartenenti a 5 diverse forze politiche, l’iniziativa ha raccolto più di mezzo milione di firme a sostegno.
Secondo l’associazione, sono oltre 700 milioni gli animali allevati annualmente in Italia. I liquami che derivano da essi inquinano terreni e risorse idriche: le emissioni di ammoniaca, direttamente proporzionali al numero di animali allevati, in Italia sono la seconda causa di formazione di PM2,5, le polveri sottili inquinanti che ogni anno nel nostro Paese causano circa 50 mila morti premature.
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