Bce verso il taglio dei tassi dopo i dazi di Trump, la previsione sulla rata del mutuo che conviene
Parte degli analisti prevede che la Bce si orienti verso un ulteriore taglio dei tassi, mossa che avrebbe effetto immediato sui mutui e in particolare su quelli variabili
La Bce tiene sotto la sua lente d’ingrandimento l’andamento dell’inflazione e, con l’obiettivo di mantenere la stabilità dei prezzi, potrebbe presto decidere per il taglio dei tassi. La misura, come è noto, sarebbe destinata ad avere un immediato effetto sui mutui, che potrebbero diventare più convenienti.
- Quale effetto sui mutui con il taglio dei tassi
- La Bce opererà davvero il taglio dei tassi?
- La mossa di Trump e la reazione della Bce
- Come cambia il mutuo: fisso o variabile?
- Bce fra falchi e colombe
Quale effetto sui mutui con il taglio dei tassi
Un eventuale taglio dei tassi operato dalla Bce renderebbe immediatamente più abbordabili le rate dei mutui a tasso variabile, il cui andamento è ancorato all’Euribor, mentre quelli a tasso fisso frutto di nuova erogazione potrebbero diventare più convenienti. Nessun risultato, purtroppo, sui prestiti a tasso fisso di vecchia erogazione.
La Bce opererà davvero il taglio dei tassi?
Il nodo verrà sciolto nella riunione di giovedì 17, quando il Consiglio direttivo della Banca centrale europea guidata da Christine Lagarde stabilirà se tagliare ancora i tassi, di 0,25 punti, o se mantenere l’attuale tasso dei depositi al 2,5%.
Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea
Sono due le tendenze che si incrociano in questo frangente: i nuovi dazi imposti da Donald Trump (minacciati, annunciati e sospesi) e le dinamiche interne all’Eurozona, tra cui il rafforzamento dell’euro e il calo dei prezzi energetici, che spingono verso una fase di disinflazione.
La mossa di Trump e la reazione della Bce
Il 2 aprile il presidente americano ha annunciato un nuovo pacchetto di dazi (+20% per l’Unione Europea) parzialmente sospeso per 90 giorni, ma sufficiente a innescare un’ondata di incertezza nei mercati globali. Secondo gli ottimisti, la risposta attesa dalla Bce è un taglio di 25 punti base, che dovrebbe portare il tasso di deposito al 2,25%.
Secondo gli analisti di Crédit Mutuel, a questo livello la politica monetaria non sarebbe più considerata restrittiva, mentre Ing definisce l’intervento “una mossa obbligata” per sostenere la crescita e contenere l’apprezzamento dell’euro.
E non si esclude che questo possa essere solo il primo di una serie di interventi nel corso dell’anno. I mercati stanno già prezzando almeno altri due tagli da 25 punti base, uno tra giugno e luglio e un altro entro fine 2025.
Come cambia il mutuo: fisso o variabile?
Per chi ha un mutuo — o sta pensando di accenderne uno — la riduzione del costo del denaro si traduce in un risparmio concreto. Secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it, il taglio atteso ad aprile potrebbe ridurre la rata media di un mutuo variabile da 640 a circa 623 euro, con un risparmio immediato di 17 euro. Ma se le previsioni verranno confermate, entro fine anno la rata potrebbe scendere fino a 598 euro (Osservatorio Mutuisupermarket) generando un risparmio complessivo di 42 euro.
Tuttavia, il tasso fisso resta oggi leggermente più conveniente: i migliori Tan partono dal 2,76%, pari a una rata di 582 euro, contro i 596 euro del variabile (Tan 2,97%). Il fisso offre stabilità in un periodo di forte incertezza, mentre il variabile può rivelarsi più vantaggioso nel medio periodo, se i tassi continueranno a scendere.
Bce fra falchi e colombe
Attualmente, la presidente Christine Lagarde lascia aperta ogni opzione mentre all’interno del board della Bce si confrontano le posizioni più prudenti e quelle più espansive.
Il destino dei tassi verrà deciso il prossimo 18 aprile, mentre, come detto, parte degli analisti scommette già per la discesa dei tassi, considerando la disinflazione in corso e l’economia europea sotto pressione.
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