Bce abbassa i tassi al 2,25%, novità sui mutui ma non solo: le conseguenze su Btp e prestiti per gli italiani
La Bce taglia i tassi al 2,25% per sostenere l’economia: ecco cosa cambia per mutui variabili, prestiti, Btp, risparmi e mercati finanziari
La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse per la settima volta consecutiva, portando il tasso sui depositi al 2,25%. Una decisione attesa dai mercati, che arriva in un contesto di rallentamento dell’economia, inflazione sotto controllo e forti incertezze internazionali. Vediamo cosa cambia adesso per i mutui, i prestiti, i Btp e le tasche degli italiani.
- Il taglio dei tassi della Bce: settima riduzione consecutiva
- Mutui, prestiti e risparmi: chi guadagna e chi no
- Effetti sui Btp e sulle obbligazioni: che succede ai rendimenti
Il taglio dei tassi della Bce: settima riduzione consecutiva
Con il taglio da 25 punti base, deciso il 17 aprile, la Bce ha abbassato il tasso sui depositi da 2,50% a 2,25%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali da 2,65% a 2,40% e quello sui prestiti marginali da 2,90% a 2,65%.
Come riporta Ansa, il settimo taglio consecutivo da giugno 2024, parte di una strategia per rilanciare l’economia europea, messa sotto pressione anche dai dazi statunitensi.
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La sede della Bce
La presidente Christine Lagarde ha parlato di “incertezze eccezionali” sul piano geopolitico ed economico, legate soprattutto alle tensioni commerciali e al rallentamento della crescita. Le previsioni di aumento del Pil per l’Eurozona sono state riviste al ribasso: dal +0,9% iniziale al +0,45%.
Mutui, prestiti e risparmi: chi guadagna e chi no
Il primo effetto tangibile è sui mutui variabili, che scenderanno nei prossimi mesi in linea con il calo dell’Euribor, già in ribasso nelle settimane precedenti.
Secondo le stime, un mutuo variabile da 100mila euro potrebbe costare circa 20-30 euro in meno al mese. Per i mutui fissi, invece, non cambia nulla nell’immediato, ma la tendenza al ribasso dei tassi potrebbe spingere a valutare una surroga.
Anche i prestiti al consumo risentono della decisione: si prevede un calo dei tassi medi tra i 10 e i 15 punti base per ogni taglio Bce, con un risparmio di circa 100 euro su un finanziamento di 20.000 euro in 5 anni. Tuttavia, le condizioni variano molto da banca a banca, e il consiglio è sempre quello di confrontare le offerte.
Effetti sui Btp e sulle obbligazioni: che succede ai rendimenti
La discesa dei tassi ha anche un impatto diretto sul mercato dei titoli di Stato. I Btp decennali, dopo aver toccato il 4% a marzo, sono scesi al 3,70%.
Il clima è favorevole per il debito italiano anche grazie al miglioramento del rating di S&P, che ha alzato il giudizio sull’Italia a BBB+. Il Tesoro ha collocato titoli per 11 miliardi, con una domanda record di 103 miliardi.
Chi già possiede Btp potrebbe vedere aumentare il valore dei propri titoli, mentre chi investe ora deve considerare che i rendimenti futuri potrebbero essere meno appetibili. Intanto, gli investitori continuano a preferire i bond a tasso fisso indicizzati all’inflazione, ancora su livelli interessanti in un contesto di crescita debole.
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