"Andrea Delmastro deve saltare in aria", minacce dai camorristi in carcere a Sulmona: il messaggio di Meloni
Andrea Delmastro minacciato da due detenuti a Sulmona. Solidarietà dal governo, interviene anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Andrea Delmastro minacciato di morte da due camorristi detenuti nel carcere di Sulmona. Secondo un verbale della polizia penitenziaria, i detenuti avrebbero dichiarato l’intenzione di attentare alla sua vita. Dopo la diffusione della notizia, è arrivato il messaggio di solidarietà della premier Giorgia Meloni, che ha definito l’episodio “gravissimo” in un post su X (ex Twitter).
- Le minacce ad Andrea Delmastro
- La solidarietà di Meloni
- Il nodo sicurezza nelle carceri
- Il ruolo della polizia penitenziaria
Le minacce ad Andrea Delmastro
Come riporta il Fatto Quotidiano, l’episodio sarebbe avvenuto nel reparto di alta sicurezza del carcere di Sulmona, dove due detenuti, ritenuti appartenenti al clan camorrista Ascione-Papale, avrebbero pronunciato frasi minacciose nei confronti del sottosegretario alla Giustizia.
Le parole sarebbero state raccolte da un agente della polizia penitenziaria e verbalizzate il 29 marzo. Tra le frasi intercettate figurerebbe l’intenzione di far “saltare in aria” il politico, attualmente impegnato sul fronte della sicurezza carceraria.
Fonte foto: IPA
Andrea Delmastro
La solidarietà di Meloni
La diffusione delle intercettazioni ha suscitato reazioni istituzionali. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affidato a un messaggio social la sua solidarietà a Delmastro, sottolineando la gravità dell’intimidazione.
Anche altri esponenti politici, in particolare della maggioranza, hanno espresso vicinanza al sottosegretario, sottolineando la necessità di non sottovalutare le minacce provenienti dal contesto carcerario.
Il contenuto del verbale è ora all’attenzione delle autorità competenti. Non è escluso che nei prossimi giorni si apra un’inchiesta formale per accertare la natura e la credibilità della minaccia.
Il nodo sicurezza nelle carceri
Il nome di Andrea Delmastro è da tempo legato a temi come il 41 bis e l’ergastolo ostativo, due misure centrali nelle politiche penitenziarie italiane. La sua posizione favorevole al mantenimento di questi strumenti è stata spesso oggetto di dibattito, ma anche di tensione, soprattutto all’interno delle strutture carcerarie dove sono detenuti esponenti di organizzazioni criminali.
Le minacce emerse nelle ultime ore si inseriscono in un contesto più ampio di preoccupazione legata alla gestione dei detenuti ad alta pericolosità, in particolare nelle sezioni destinate a mafiosi e camorristi. Episodi simili non sono isolati, ma confermano l’elevata pressione a cui è sottoposto il sistema penitenziario.
Il ruolo della polizia penitenziaria
Anche i rappresentanti sindacali del comparto sicurezza hanno commentato l’accaduto. Il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, ha richiamato l’attenzione sul rischio crescente per gli operatori e i rappresentanti dello Stato.
La richiesta è quella di una reazione unitaria da parte delle istituzioni, al di là delle appartenenze politiche, per garantire la sicurezza del personale e la tenuta del sistema.
L’episodio sarà probabilmente oggetto di discussione anche in Parlamento, dove il tema delle minacce mafiose contro esponenti delle istituzioni resta un argomento di massima priorità.
