Rita De Crescenzo a processo per traffico di droga, la tiktoker dell'invasione di Roccaraso in aula
La tiktoker di Roccaraso Rita De Crescenzo è accusata di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga
La tiktoker responsabile dell’invasione di Roccaraso, Rita De Crescenzo, sarà processata per traffico di droga e spaccio semplice dal tribunale di Napoli, per un’inchiesta del 2017. Le dice di essere già stata assolta in passato, ma in realtà alcuni capi di imputazione non sono mai caduti.
Rita De Crescenzo a processo per traffico di droga
L’influencer Rita De Crescenzo, che con i suoi video aveva causato l’invasione della località di montagna abruzzese Roccaraso, con centinaia di persone provenienti da Napoli e dintorni, verrà processata.
L’udienza di primo grado è cominciata il 19 febbraio, ma l’inchiesta risale al 2017, quando la donna fu arrestata in una retata che decapitò il clan camorristico Elia, smantellando la sua rete di spaccio.
Fonte foto: ANSA
De Crescenzo è accusata di traffico di droga e spaccio semplice. Lei nei suoi video si è sempre proclamata innocente, anzi dice di essere già stata completamente assolta. In realtà le cose stanno diversamente.
L’intervento della Cassazione
Subito dopo la retata, De Crescenzo era stata arrestata con accuse pesanti. La Cassazione aveva però fatto decadere alcuni capi di imputazione e la donna è quindi stata liberata.
In questi anni però la procura non ha mai smesso di indagare ed è riuscita, dopo molta insistenza, a ottenere dal giudice per l’udienza preliminare il rinvio a processo di De Crescenzo per traffico di droga e spaccio semplice.
Il processo seguirà il rito ordinario, stando a quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno. Si sta quindi svolgendo il dibattimento davanti alla nona sezione del tribunale di Napoli.
La retata del 2017
La retata del febbraio 2017 che ha decapitato il clan Elia è stata una delle più grandi operazioni antimafia di quegli anni. Decine le persone arrestate, inclusa Rita De Crescenzo.
Le accuse al clan erano molto pesanti. Gli Elia avevano stabilito sulla zona del Borgo Marinari un dominio assoluto, fatto di violenze ed estorsioni nei confronti di aziende ed esercenti.
Molti luoghi del quartiere erano diventati delle piazze di spaccio per le operazioni di distribuzione della droga del clan. Secondo le accuse, nel traffico di droga erano inclusi diversi minorenni, tra cui anche una bambina di 8 anni.
