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Primi effetti dei dazi di Trump sui vini italiani, perdite fino a 390 milioni di euro: allarme a Vinitaly

Coldiretti stima il possibile impatto dei dazi di Trump sui vini italiani: costerebbe ai produttori circa 390 milioni di euro

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I dazi di Trump si fanno sentire sull’export dei vini italiani. A dirlo, in occasione del Vinitaly, è Coldiretti, che parla delle prime richieste di “sconto” arrivate dai compratori americani per compensare almeno parte della tariffa aggiuntiva del 20%. Nel 2019 i dazi sui vini francesi provocarono un calo del 20% sull’export negli Stati Uniti, ma è difficile fare una stima per questa nuova tornata di tariffe.

I dazi di Trump sui vini italiani ed europei

Gli importatori americani, ha fatto sapere Coldiretti durante l’apertura del Vinitaly, stanno chiedendo un abbassamento dei prezzi per provare a bilanciare i dazi aggiuntivi del 20% che Trump ha imposto sulle importazioni dall’Unione europea.

Una misura che, ovviamente, include anche i vini italiani, sicuramente una delle merci più acquistate sul mercato americano.

Primi effetti dei dazi di Trump sui vini italiani, perdite fino a 390 milioni di euroFonte foto: ANSA

Il Vinitaly 2025

Dazi sui vini italiani, perdite fino a 390 milioni di euro

Il precedente del 2019, quando sempre Trump durante il primo mandato impose dazi sui vini francesi, parla di un calo medio del 20% delle importazioni. Se il calo dovesse essere lo stesso anche per i vini italiani, le perdite potrebbero essere stimate in circa 390 milioni di euro.

Ma è difficile fare una stima attendibile, visto che sempre nel 2019 i dazi provocarono un calo generalizzato del valore dei vini prodotti in Francia. Secondo Coldiretti, uno dei pericoli maggiori per i vini italiani a causa dei dazi è il rischio di perdere il posizionamento negli scaffali dei supermercati che, nel corso degli anni, avevano ormai conquistato.

Coldiretti porta come esempio quello del Prosecco Docg, che con i dazi costerebbe ai consumatori americani 20 euro invece degli attuali 16 di media. E il mercato Usa è già pronto a rispondere con surrogati come il Calsecco, vino frizzante prodotto in California che già dal nome richiamo il Prosecco italiano.

Caprai: “Non esiste un mercato dei vini che possa compensare gli Usa”

“In questa questa fase – dichiara il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – è importante che l’Europa giochi in modo diverso, senza cadere in provocazioni, ma imboccando la via del dialogo e della diplomazia, unico modo per difendere i nostri interessi, ma anche quelli degli stessi statunitensi”.

Durante il Vinitaly ha parlato anche Marco Caprai, produttori di vini umbro, che ha ricordato come il 2024 si sia chiuso con record di vendite mai visti e ha fatto il punto sulle decisioni di Trump per l’enologia italiana.

“Purtroppo ora si intravedono dubbi all’orizzonte, la questione dei dazi porrà il vino italiano in un momento da risolvere. Dobbiamo continuare a parlare, i nostri politici hanno l’obbligo di trattare. In concreto cambia il posizionamento sul mercato, non è solo il 20% in più sul prezzo di partenza. Non esiste nessun nuovo mercato che possa compensare la perdita del mercato Usa che è un quarto dell’export”, ha detto Caprai.

dazi-vini-italiani-trump Fonte foto: ANSA
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