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L'attore Giovanni Bagnasco affetto dalla sindrome di Treacher Collins, cos'è la malattia che deforma il viso

Giovanni Bagnasco ha parlato della sindrome di cui è affetto fin da bambino e ha espresso la gioia di aver trovato la rinascita nella musica e nel cinema

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Giovanni Bagnasco, giovane attore, è affetto fin da piccolo dalla sindrome di Treacher Collins (o di Franceschetti). Nel cast della serie L’arte della gioia, ha raccontato di aver fatto pace con il suo aspetto. La sua è una malattia genetica rara con malformazioni del volto e problemi di udito.

Giovanni Bagnasco affetto dalla sindrome di Treacher Collins

Giovanni Bagnasco ha raccontato al Corriere della sera di essere non essere stato bullizzato in passato per il suo aspetto, ma di aver visto più volte gli sguardi ambigui della gente: “Potrei scrivere un libro. Ormai non mi importa più, ma da piccolo anche il non detto faceva male. E ora, in un microsecondo, ho già più o meno capito che tipologia di persone ho di fronte”.

Da piccolo “piangevo e mi chiedevo: Perché a me?. Ho capito che dovevo nascere così e basta. Se ti poni il problema del perché, sprechi solo energia. Di positivo, c’è che questa cosa mi ha permesso di sentirmi affine a chi affronta l’assurdo: io amo i bambini abbandonati, le vittime di razzismo o di omofobia”.

Giovanni Bagnasco malattia attore castFonte foto: Getty Images

Cast de ‘L’arte della gioia’: Giovanni Bagnasco, Giuseppe Spata, Valeria Bruni Tedeschi, Guido Caprino, Valeria Golino, Tecla Insolia, Alma Noce and Jasmine Trinca al Cinema Barberini, il 24 febbraio 2025 a Roma

E ancora: “;e ne stavo rifugiato nel mio mondo interiore, leggevo, scrivevo racconti fantasy”, poi verso i 15 anni, con le prime delusioni sentimentali, si è “aperto alla compagnia degli altri”.

In seguito è arrivato anche l’amore: “Ho ricevuto tanto di quello che, a lungo, non avevo ricevuto, e ho dato, anche”.

Bagnasco non è molto attivo sui social, anche perché “starci da ragazzino mi ha fatto male, si era creata una vita parallela. Ho deciso che metterò post solo se farò film o musica. O post da testimonial: il chirurgo che mi segue da quando sono nato ha una Onlus, Smile House, e mi ha invitato a un evento

Il pallino della musica e la nascita come attore

In passato aveva provato a sfondare nella musica, po a Firenze un corso di linguaggio dei segni, “ma a causa del Covid, sono dovuto tornare a casa”.

Dopodiché il servizio civile in biblioteca, prima di aiutare un gruppo di amici nella gestione di un negozio di canapa legale a Perugia.

Alla fine, il cinema, arrivato quasi per caso: un fotografo gli aveva fatto degli scatti e in un festival amatoriale organizzato proprio dall’amico incontra il giovane regista Luca Sorgato, che gli propone di fare la comparsa in un corto.

In quell’esperienza, Bagnasco conosce uno degli attori dell’agenzia Freaks, a cui decide di portare le sue foto: “Era estate, ero senza un euro, facevo il casellante delle autostrade. Ero provatissimo dagli ultimi tre anni e quando invece di servizi di moda sono arrivati due provini per il cinema, ho pensato di non avere nulla da perdere. Vado e vengo preso tutte e due le volte”.

Scelto da Valeria Golino per il personaggio di Ippolito

Oggi a 25 anni, Bagnasco recita nella serie ‘L’arte della gioia‘, da subito nella top ten di Sky e Now. Afferma: “Sono un ragazzo come tanti e anche un po’ ‘Ippolito‘ (“il mostro” al centro della storia). La parola non mi ferisce più, è una piccola componente della mia vita”.

Abita a Chianciano Terme, fa il giardiniere e fa provini per il cinema. Dopo il primo è stato preso da Saverio Costanzo, comparsa per ‘Finalmente l’alba‘; nel secondo invece è stato scelto da Valeria Golino per un ruolo vero.

Bagnasco, al Corriere, ha rivelato anche  un aneddoto sul provino con l’attrice:

“Si è accovacciata, mi ha messo le mani sulle ginocchia e io credo che sia magica e abbia qualche potere strano perché, senza che le chiedessi nulla, mi ha detto quello che avevo bisogno di sentirmi dire: ‘Il personaggio non è stupido, non ha disturbi cognitivi, è solo stato isolato per tanto tempo in una stanza’. In Ippolito potevo mettere tutto quello che ribolliva in me: la parte docile e quella vulcanica. Le cose di cui avere paura sono altre: l’inconsapevolezza, l’ignoranza, la cattiveria senza fondo che ci circonda. Dobbiamo avere paura dei cuori ciechi. Io sono tranquillo, cresciuto col senso della cortesia e dell’educazione, ma quando fai il passaggio dell’adolescenza, è inevitabile che, sotto sotto, covi collera. Mentre sul set giravo le scene più violente, sono andato con la testa a momenti che ho vissuto”.

Cos’è la sindrome di Treacher Collins (o di Franceschetti)

La sindrome di Treacher Collins (TCS) è come già anticipato, una malattia genetica rara che va a deformare il volto e crea problemi all’udito. È nota anche come sindrome di Franceschetti o disostosi mandibulo-facciale. È una malattia congenita causata da anomalie dello sviluppo dei primi archi branchiali. Tali strutture embrionali segmentate compaiono intorno alla 4a settimana di vita.

Il nome della sindrome deriva da due medici che descrissero per la prima volta la sindrome in due pazienti nel ‘900. Un individuo ogni 10-50 mila nascite, secondo stime, nasce con la sindrome di Treacher Collins.

“La malattia è caratterizzata da una ipoplasia o sviluppo insufficiente delle ossa del volto, zigomi e mandibole, anomalie o totale mancanza dell’orecchio, orecchio a forma di coppa associato a fistole o appendici subito davanti all’orecchio, e anomalie delle palpebre inferiori.

Circa il 40-50% degli individui hanno una perdita totale o parziale dell’udito (ipoacusia) spesso dovuta a malformazioni della catena degli ossicini dell’orecchio medio, martello, incudine e staffa, – che serve a trasmettere i suoni dall’ambiente all’orecchio interno, e ipoplasia dell’orecchio medio”, come riporta il sito ospedalebambinogesu.it.

giovanni-bagnasco-attore-malattia Fonte foto: Getty Images
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