Femminicidio di Teresa Stabile a Samarate, confessa il marito Vincenzo Gerardi: il figlio l'aveva denunciato
Vincenzo Stabile ha confessato: è stato lui a uccidere a coltellate la moglie Teresa Stabile. Tutti i dettagli sul femminicidio di Samarate
Vincenzo Gerardi ha confessato: è stato lui ad uccidere Teresa Stabile, sua moglie, morta a Samarate (Varese) nonché vittima dell’ennesimo femminicidio in Italia. La donna è stata dilaniata da una serie di coltellate inflitte di fronte all’abitazione dei suoi genitori, dove la vittima aveva scelto di trasferirsi nell’attesa della chiusura della pratica di separazione dal marito. In passato il reo confesso era stato denunciato dal figlio di 28 anni a seguito dell’ennesima lite violenta tra la madre e il padre.
- La confessione di Vincenzo Gerardi
- La denuncia del figlio
- Il femminicidio di Teresa Stabile a Samarate
La confessione di Vincenzo Gerardi
Nella notte tra il 16 e il 17 aprile Vincenzo Gerardi, 57 anni, ha confessato di aver ucciso a coltellate la moglie Teresa Stabile, 55 anni. Lo ha fatto, il reo confesso, di fronte al pubblico ministero Ciro Caramore dopo essere stato arrestato quasi in flagranza di reato.
Gerardi, infatti, è stato arrestato mentre impugnava lo stesso coltello usato contro la quasi ex moglie, minacciando di uccidersi. Gli inquirenti dovranno ora valutare se ci siano gli estremi per contestare l’aggravante della premeditazione.
Fonte foto: ANSA
La coppia era avviata alla fase della separazione. Per questo motivo la donna era andata a vivere in casa dei genitori, nell’abitazione accanto al precedente tetto coniugale in un complesso di via San Giovanni Bosco.
Per questo motivo Gerardi avrebbe più volte minacciato di togliersi la vita se lei non fosse tornata da lui, ma allo stesso tempo l’avrebbe vessata fino a conoscere ogni suo spostamento. Le dinamiche del femminicidio sono ancora oggetto di indagine.
La denuncia del figlio
Come apprende e riporta Ansa solamente un mese fa il figlio della coppia, un giovane di 28 anni non residente nel complesso di via San Giovanni Bosco, avrebbe minacciato il padre per violenza privata.
L’uomo, infatti, oltre a minacciare la moglie di togliersi la vita dopo il trasferimento della donna in casa dei genitori, avrebbe assunto ripetuti comportamenti vessatori. Ad esempio, sarebbe stato in possesso delle chiavi dell’auto della donna. Con il probabile intento di controllarla, inoltre, sarebbe stato solito parcheggiare la propria auto di fronte al box della 57enne costringendola, in questo modo, a chiamarlo ogni volta che doveva allontanarsi.
Ciò era diventato un’ulteriore motivo di contrasti. Per questo motivo il figlio, dopo l’ennesima lite tra i genitori alla quale aveva assistito, si era rivolto alle autorità. La donna, invece, non lo avrebbe mai denunciato per evitare di irritarlo e per dare assoluta priorità alla pratica di separazione.
Il femminicidio di Teresa Stabile a Samarate
La tragedia si è consumata mercoledì 16 aprile. Teresa Stabile aveva appena parcheggiato di fronte all’abitazione dei genitori dopo una giornata di lavoro. Secondo la ricostruzione pubblicata da Il Giorno, mentre la 55enne si accingeva a scendere dall’auto Vincenzo Gerardi le avrebbe teso un agguato, aggredendola con un coltello.
All’aggressione ha assistito un testimone che in quel momento stava portando a spasso il suo cane. L’uomo ha chiamato i soccorsi e sul posto sono arrivati i sanitari del 118, ma le condizioni di Teresa Stabile erano già gravi. La donna è stata trasportata d’urgenza all’ospedale di Legnano, dove è morta pochi istanti dopo a causa delle ferite.
Dopo l’agguato il 57enne si è allontanato a piedi e ha raggiunto via Torino, un percorso di appena 10 minuti di camminata. Lì è stato rintracciato dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio e dai colleghi del reparto operativo di Varese. Gerardi minacciava di uccidersi con lo stesso coltello, ma gli uomini dell’Arma sono riusciti a immobilizzarlo ricorrendo al taser.
