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Chi sostituisce Papa Francesco mentre è ricoverato al Gemelli: il cerchio magico dal camerlengo al segretario

Papa Francesco è ancora ricoverato: dal camerlengo al segretario di Stato vaticano, quali sono le figure che potrebbero sostituirlo. L'intervista a Fabio Pizzul

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Papa Francesco è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale dovuta a un’infezione polimicrobica. Le condizioni sembrano migliorare, tanto che fonti vaticane spiegano che il suo cuore “regge molto bene”, a dispetto delle fake news sulla sua morte. Un segnale importante è il fatto che si sia alzato dal letto, accomodandosi in poltrona, e che non abbia bisogno di ventilazione assistita, nonostante la diagnosi. In sua assenza, come da protocollo, c’è chi lo sostituisce: quali sono le figure del cerchio magico svelate a Virgilio Notizie da Fabio Pizzul, già direttore di Radio Marconi, emittente della Diocesi di Milano, e membro del Consiglio Nazionale di Azione Cattolica, oggi presidente della Fondazione Ambrosianeum.

Riposo assoluto, ma il lavoro prosegue

A Papa Francesco è stato prescritto riposo assoluto: legge i giornali e ha limitato le visite al solo segretario di Stato, il cardinale italiano Pietro Parolin.

Bergoglio, intanto, non ha potuto prendere parte ad alcuni appuntamenti, tra cui il Giubileo delle Arti e l’Angelus. È stata anche cancellata l’udienza generale del mercoledì, ma la Santa Sede rimane pienamente operativa.

papa francesco camerlengoFonte foto: ANSA
Papa Francesco insieme al camerlengo Kevin Joseph Farrell

I precedenti: Giovanni Paolo II e il suo Segretario

Non è la prima volta che per Papa Francesco sia è reso necessario il ricovero in ospedale, così come era accaduto per Giovanni Paolo II.

In quel caso l’esercizio della ordinaria amministrazione, di fatto, era stato svolto dall’allora segretario personale del Pontefice, Stanislaw Dziwisz, ritenuto una figura molto influente sia sul Santo Padre sia all’interno del Vaticano.

In generale, però, in caso di impedimento per malattia del Pontefice (o in caso di assenza per viaggi) è il cardinale camerlengo che amministra i beni temporali: è sempre lui che, in caso di morte, ha il compito di presiedere la sede vacante fino all’elezione del successore.

L’intervista a Fabio Pizzul

Le condizioni del Pontefice migliorano. La visita da parte del segretario di Stato vaticano lo conferma. Proprio il cardinale Parolin è una delle figure più vicine al Pontefice, per il ruolo che ricopre. Di cosa si occupa?

“Si occupa degli affari esteri, è l’equivalente del ministro degli Esteri del Vaticano, ma è anche una figura molto vicina a Papa Francesco, come dimostra la possibilità che gli stata accordata di fargli visita, nonostante il riposo assoluto prescritto dai medici e le condizioni di salute ancora delicate nelle quali si trova Bergoglio. Di fatto è il numero 2 del Papa”.

In caso di impossibilità di occuparsi della gestione nelle normali attività, invece, chi può sostituire il Pontefice?

“Formalmente è un compito che spetta al cardinale camerlengo, ossia in questo caso al cardinale irlandese Kevin Joseph Farrell, nominato in questo ruolo da Papa Francesco nel 2019. Ma perché amministri al posto del Santo Padre occorre che quest’ultimo gli affidi l’incarico con una delega specifica, che non è stata fatta. Di per sé, quindi, i poteri rimangono in capo al Papa. Era accaduto anche con Giovanni Paolo II che, seppure in condizioni di salute precarie, non ha mai firmato alcun atto formale di delega al camerlengo. In quel caso, invece, si era affidato al suo segretario personale, Stanislaw Dziwisz. Con Benedetto XVI, invece, al momento delle sue dimissioni si era occupato delle procedure per avviare il conclave”.

È per questo che la Sala stampa vaticana ha specificato che il Papa continua nel suo lavoro?

“Esatto, se non c’è delega formale non c’è neppure un passaggio effettivo di consegne”.

Cosa fa, invece, il camerlengo anche se non ha ricevuto la delega per occuparsi di tutte le attività del Vaticano?

“Si occupa della amministrazione ordinaria, anche se non prettamente finanziaria, che invece è affidata all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (A.P.S.A.). Diciamo che il camerlengo opera a un livello più elevato, mentre quello di mera amministrazione economica è gestito dal dicastero dell’A.P.S.A., appunto, che amministra i beni pontifici e che è piuttosto indipendente rispetto al Papa. Quest’ultimo, infatti, gode di una propria carità gestita dall’elemosiniere”.

Chi è l’elemosiniere e cosa fa?

“Questa è un’altra figura molto importante, anche nel caso di Papa Francesco. L’incarico è stato affidato da Bergoglio al cardinale Konrad Krajewski, la seconda figura che gli è molto vicina. È stato lui, infatti, a essere inviato in visita in Ucraina o a Lampedusa, per conto dello stesso Papa”.

Il Papa può nominare persone di sua fiducia e affidare loro incarichi delicati oppure deve seguire una gerarchia ben precisa e inderogabile?

“Come nel caso dell’elemosiniere, viene scelto personalmente dal Pontefice (Krajewski è stato nominato da Papa Francesco ad agosto del 2013, NdR), dunque è un incarico fiduciario, ma l’elemosiniere resta in carica anche se cambia il Papa, finché non ne viene nominato un altro”.

Si dice che esista una cerchia ristretta di collaboratori che di fatto filtra le decisioni del Pontefice e può assumere maggiore rilievo nei momenti nei quali il Santo Padre è impossibilitato o limitato, per motivi di salute. Cosa ne pensa?

“È sempre difficile capire quali siano le dinamiche interne. Una delle figure più vicine a Papa Francesco, per esempio, è padre Antonio Spadaro, sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, già direttore della rivista La Civiltà Cattolica e nella sala stampa vaticana. Ma Bergoglio, fin dalla sua scelta di restare a Santa Marta, ha confermato l’intenzione di evitare che ci fosse un filtro tra il palazzo apostolico e il resto del Vaticano, o la Chiesa in generale. Proprio per questo, anzi, è stato criticato, per avere rapporti più diretti con tutti gli interlocutori”.

Ma in caso di necessità, se il Papa non fosse nelle condizioni di occuparsi delle attività vaticane, chi lo farebbe in concreto?

“La risposta non è semplice: il Papa dovrebbe delegare, altrimenti il potere rimarrebbe in mano sua. Se fosse totalmente impedito nell’esercizio delle sue funzioni, dovrebbe essere il camerlengo a prenderne atto, ma in condizioni appunto molto serie”.

Nel frattempo si possono cancellare attività come l’udienza generale?

“Esatto. Ci sono passaggi obbligatori e vincolanti, come la Messa di Natale o di Pasqua, che devono essere svolti e dunque il Papa può essere sostituito nella celebrazione. Ma non è il caso dell’udienza generale o dell’Angelus. Il Giubileo, invece, prevede una serie di figure che possono officiare o presiedere al posto di Bergoglio, come accaduto con il Giubileo degli Artisti, che ha visto occuparsene il cardinale José Tolentino de Mendonça, del dicastero della Cultura”.

papa-francesco-sostituto Fonte foto: ANSA
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