Alessandro Coatti morto in Colombia, ricercatore trovato smembrato in una valigia: giallo sui resti mancanti
Morto a 42 anni il biologo Alessandro Coatti, corpo fatto a pezzi trovato in una valigia in Colombia
Giallo con dettagli cruenti: Alessandro Coatti, biologo italiano 42enne di Portomaggiore, comune in provincia di Ferrara, è stato trovato senza vita in Colombia. Il suo corpo è stato fatto a pezzi ed è poi stato infilato in una valigia rinvenuta domenica pomeriggio nella città di Santa Marta, nei pressi dello stadio. L’identificazione del ricercatore è stata possibile grazie al ritrovamento del braccialetto dell’ostello in cui alloggiava.
- Morto in Colombia il biologo Alessandro Coatti
- Ricompensa in denaro per chi dà informazioni sull'omicidio
- Chi era Alessandro Coatti
Morto in Colombia il biologo Alessandro Coatti
Dalle prime informazioni trapelate sul caso, Coatti era in vacanza in Colombia. Tuttavia stava anche studiando le specie di cui si occupava nel suo lavoro di ricercatore biologo.
A Santa Marta era giunto giovedì e si era stabilito in un ostello della città. Il suo corpo smembrato, solo braccia e testa, è stato trovato dalla polizia. Gli agenti sono stati allertati da alcuni abitanti, i quali hanno notato alcuni uomini loschi aggirarsi nel dintorni prima di abbandonare la valigia con i resti umani in strada.
Fonte foto: ANSA
Il biologo non aveva con sé i documenti. L’identificazione è stata possibile grazie al braccialetto dell’ostello.
Chi indaga sul caso si è diretto nella struttura ricettiva scoprendo che Coatti, il giorno prima che fossero trovati i suoi resti, aveva chiesto nell’ostello alcune informazioni su un percorso naturalistico.
Ricompensa in denaro per chi dà informazioni sull’omicidio
Per risolvere il giallo, tramite un post social, il sindaco della cittadina colombiana, Carlos Pinedo Cuello, ha fatto sapere che c’è una ricompensa di 50 milioni di pesos, vale a dire diecimila euro, per chi saprà fornire informazioni utili sulla morte del biologo.
“Ho incaricato le autorità di coordinare l’intero processo investigativo che porterà a chiarire la vicenda della morte del cittadino italiano Alessandro Coatti”, ha spiegato Cuello.
“Offriamo una ricompensa di cinquanta milioni di pesos per informazioni accurate che ci consentano di identificare e catturare i responsabili. Questo crimine non rimarrà impunito. I criminali dovrebbero sapere che a Santa Marta non c’è posto per la criminalità. Li perseguiteremo finché non saranno assicurati alla giustizia”, ha concluso il primo cittadino di Santa Marta.
Il comandante della polizia metropolitana di Santa Marta, il colonnello Jaime Ríos Puerto, ha sottolineato che Coatti non aveva precedenti penali né era stato minacciato prima di essere ucciso. “Era un visitatore, uno scienziato senza legami sospetti”, ha riferito il militare.
Sempre da quanto ricostruito fino ad ora, Coatti era giunto in Sud America a gennaio. Aveva fatto tappa in Ecuador, Perù, Bolivia e dal 28 marzo in Colombia.
Giovedì era arrivato a Santa Marta. Alla polizia colombiana, il personale dell’ostello ha spiegato che Coatti, prima di sparire, era uscito dirigendosi al Mercato Pubblico in quanto aveva intenzione di trovare un mezzo che lo portasse al Parque Tayrona, zona naturale e nota meta turistica nelle prossimità della città.
Chi era Alessandro Coatti
Coatti si è laureato alla Scuola Normale Superiore di Pisa in Neurobiologia Molecolare con il massimo dei voti. Dopodiché ha conseguito un Master al University College London. Nella capitale britannica risiedeva dal 2017.
Lo studioso ha lavorato per 8 anni alla Royal society of biology di Londra. Diversi i colleghi che lo stanno ricordando sui social, palesando incredulità e disperazione per quel che è accaduto.
“Siamo devastati nell’annunciare la morte dell’ex collega Alessandro Coatti assassinato in Colombia – scrivono dall’associazione inglese -. Alessandro, conosciuto come Ale, ha lavorato per la Royal Society of Biology per 8 anni. È stato uno scienziato appassionato e devoto, ha guidato il lavoro di scienze animali RSB, ha scritto numerose proposte, ha organizzato eventi e ha dato prove alla Camera dei Comuni”.
“Ha lasciato la RSB alla fine del 2024 per fare volontariato in Ecuador e viaggiare in Sud America. Mancherà profondamente a tutti coloro che lo conoscevano e hanno lavorato con lui. I nostri pensieri e i nostri migliori auguri vanno ai suoi amici e parenti in questo momento veramente terribile”, conclude la nota.
L’ambasciata italiana a Bogotà si è subito attivata e segue la vicenda con la massima attenzione. La rappresentanza diplomatica è in contatto con i familiari della vittima.
