Sentenza sul disastro ferroviario di Pioltello tra assoluzioni a Rfi e una condanna, la decisione dei giudici
I giudici del tribunale di Milano hanno emesso una sola condanna, a 5 anni e 3 mesi, per il disastro ferroviario del 25 gennaio 2018 avvenuto a Pioltello
Una sola condanna per il disastro ferroviario di Pioltello. I giudici della V sezione del Tribunale di Milano si sono espressi sull’incidente che, il 25 gennaio 2018, costò la vita a tre donne e provocò il ferimento di altre 100 persone. Secondo i giudici Rfi e l’ex amministratore delegato non possono essere ritenuti responsabili di quanto accaduto. Marco Albanesi, all’epoca responsabile dell’unità manutentiva di Brescia, è stato condannato a 5 anni e 3 mesi.
- Disastro di Pioltello, assolto l’ad di Rete Ferroviaria Italiana
- Le richieste della Procura per il disastro di Pioltello
- I motivi dell’assoluzione di quasi tutti i dirigenti Rfi
- Quando è avvenuto il disastro ferroviario di Pioltello
Disastro di Pioltello, assolto l’ad di Rete Ferroviaria Italiana
I pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti avevano chiesto la condanna di diversi dirigenti di Rfi, incluso l’allora amministratore delegato Maurizio Gentile, per il quale la richiesta era di 4 anni e 4 mesi.
I giudici hanno deciso anche di assolvere la società Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) per la quale i pm avevano chiesto 900mila euro di sanzione in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
Fonte foto: Ansa
La giudice Elisabetta Canevini durante la requisitoria dei Pm
Le richieste della Procura per il disastro di Pioltello
La Procura aveva chiesto, inoltre, la condanna a 7 anni e 10 mesi di Vincenzo Macello (all’epoca dei fatti responsabile della Dtp di Rfi) e a 6 anni e 10 mesi di Andrea Guerini (responsabile delle Linee Sud della Dtp di Milano). Per Moreno Bucciantini, Ivo Rebal e Marco Gallini, invece, la stessa Procura aveva chiesto l’assoluzione.
I pm avevano contestato, a vario titolo, i reati di disastro ferroviario, omicidio plurimo e lesioni plurime colpose, parlando di una “lunga catena di omissioni nella manutenzione e nella sicurezza” che, sempre secondo l’accusa, erano tutte riconducibili all’interesse di Rfi.
La difesa, invece, ha sempre sottolineato le responsabilità degli operai manutentori – non indagati dalla Procura – che avrebbero avuto “il potere di intervenire e chiedere la sospensione della circolazione”.
I motivi dell’assoluzione di quasi tutti i dirigenti Rfi
In base a una “informazione provvisoria” del presidente del Tribunale di Milano riportata dal Corriere della Sera, la condanna è stata motivata dalla “colposa sottovalutazione del rischio” che sarebbe stata nota al dirigente condannato. Le assoluzioni per non aver commesso il fatto, invece, sono fondate sull’assenza di prova sui flussi informativi.
La sentenza del Tribunale di Milano ha inoltre escluso l’aggravante della violazione delle norme antinfortunistiche. Albanesi, unico condannato, dovrà rispondere in solido con Rfi dei risarcimenti per 25mila euro a testa per i 45 passeggeri costituitisi parte civile nel processo.
Quando è avvenuto il disastro ferroviario di Pioltello
Il disastro di Pioltello, alle porte di Milano, è avvenuto poco prima delle 7 del mattino del 25 gennaio 2018, quando il treno regionale Cremona-Milano Porta Garibaldi è deragliato. A bordo c’erano 350 passeggeri. Tre donne – Ida Milanesi, Giuseppina Pirri e Pierangela Tadini – hanno perso la vita, mentre altre 100 persone sono rimaste ferite. A provocare l’incidente è stata la rottura di un giunto usurato in attesa di sostituzione.
