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Omicidio Liliana Resinovich, sospettava di essere uccisa? La rivelazione della cugina sui "codici"

Liliana Resinovich aveva paura di morire? Le rivelazioni della cugina sull'omicidio: "Non voleva lasciare i soldi a Sebastiano"

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Forse Liliana Resinovich sospettava di essere uccisa. È quanto suggeriscono le nuove rivelazioni di Silvia Radin, cugina della 63enne, secondo la quale Lilly le avrebbe rivelato al fratello Sergio Resinovich dove si trovassero i codici dei conti bancari qualora le fosse successo qualcosa. "Sicuramente non voleva lasciare tutti i soldi a Sebastiano", conclude Radin.

Le nuove rivelazioni di Silvia Radin

Ascoltata da Mattino Cinque il 7 marzo Silvia Radin, cugina di Liliana Resinovich, ritorna sul denaro come movente dell’omicidio.

Qualche tempo prima di scomparire e morire sotto i colpi del suo assassino Lilly, secondo Radin, avrebbe rivelato a suo fratello Sergio Resinovich che "dietro quel quadro" avrebbe trovato "tutti i codici" dei conti bancari.

"Quindi Liliana aveva paura?", le chiede l’inviata. Silvia Radin risponde: "Sicuramente Liliana non voleva lasciare tutti i soldi a Sebastiano".

I famigliari di Lilly, ricordiamo, sin dall’inizio della vicenda hanno concentrato i loro sospetti su Sebastiano Visintin il quale ha sempre respinto ogni attribuzione.

L’omicidio secondo la cugina

Il 7 marzo Silvia Radin è intervenuta anche in collegamento con Storie Italiane. Secondo la cugina di Liliana Resinovich l’assassino potrebbe essere "qualcuno che l’ha odiata tanto, forse per invidia, gelosia, soldi" ma anche "una persona molto alta" in grado, quindi, di "prenderla da dietro con un braccio".

Ancora, Radin sostiene che la cugina sarebbe stata "avvolta in un coperta" e ricorda che "Sebastiano mi ha detto di mettere a tutti i costi in quella bara" una "famosa coperta" e che il marito avrebbe insistito per cremarla, una scelta poi negata dai parenti di Liliana Resinovich.

La nuova perizia sul corpo di Liliana Resinovich

Venerdì 28 febbraio è stata depositata la nuova perizia condotta dall’anatomopatologa forense Cristina Cattaneo. Lo studio, espresso in 235 pagine, ha ribaltato l’ipotesi del suicidio e ha aperto la pista alle indagini per omicidio.

Secondo gli esperti Liliana Resinovich sarebbe morta per "asfissia meccanica esterna contestuale o immediatamente successiva" a lesioni "di natura contusiva certamente al capo, alla mano destra e molto probabilmente ad altre sedi del corpo (torace e arti)".

L’assassino l’avrebbe afferrata e colpita ripetutamente concentrandosi principalmente sul volto e sulla testa, dati i "riscontri microscopici di plurime contusioni cerebrali" riportati nella perizia. Inoltre, sul corpo e sui sacchi di plastica che lo avvolgevano sarebbero stati riscontrati "elementi piliferi" sui quali, si spera, potrebbe essere presente il Dna del presunto assassino.

liliana-resinovich-omicidio Fonte foto: Facebook Sebastiano Visintin / Mediaset
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