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Multa per l’azienda di Fabio Fazio dopo i controlli, la versione di Dolcezze di Riviera sulle etichette

Multa per l'azienda dolciaria di Fabio Fazio, già saldata 14 mesi fa: la versione sulle etichette in un comunicato diramato dopo la notizia

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L’azienda rilevata da Fabio Fazio, la Lavoratti 1938, nei mesi scorsi sarebbe stata costretta a pagare una multa a causa di un’incongruenza tra le indicazioni sugli ingredienti riportate in alcune etichette dei dolci prodotti e il loro effettivo contenuto. La scoperta sarebbe stata fatta dal Nucleo Tutela Agroalimentare dei carabinieri. L’azienda proprietaria del marchio, Dolcezze di Riviera Srl, avrebbe dunque pagato una sanzione di 60 mila euro, immediatamente saldata, regolarizzando la propria posizione. Poi ha diramato una nota con la sua versione.

Una multa per Fabio Fazio

La notizia è stata riportata da La Verità e ripresa da Secolo d’ItaliaLibero Quotidiano. Secondo la redazione condotta da Maurizio Belpietro nel 2024 la Lavoratti 1938, il marchio acquisito da Fabio Fazio, avrebbe pagato una multa da circa 60 mila euro.

La sanzione sarebbe arrivata dopo un controllo del Nucleo Tutela Agroalimentare dei carabinieri. I militari avrebbero rivelato che gli ingredienti indicati nelle etichette di alcuni prodotti a base di cioccolato non corrispondevano alla realtà.

fabio fazio dolci carabinieriFonte foto: ANSA
La Lavoratti 1938, azienda dolciaria acquisita da Fabio Fazio, nel 2024 avrebbe pagato una sanzione di più di 60 mila euro dopo un’ispezione dei carabinieri

La multa sarebbe stata erogata dopo un’ispezione amministrativa dei militari presso gli uffici della società Dolcezze di Riviera, la Srl proprietaria del marchio. Come specifica Libero Quotidiano citando La Verità, in quel momento il conduttore di Che Tempo Che Fa ricopriva il ruolo di presidente.

L’azienda, acquisita la sanzione, avrebbe subito saldato l’importo ottenendo uno sconto del 30% come stabilito dalla legge per chi paga la multa entro cinque giorni.

Le accuse sulle etichette

La Verità ha scritto che il provvedimento sarebbe partito per via di etichette inesatte apposte sulle confezioni, relative a ingredienti Dop e Igp.

Sulle etichette, in effetti, era riportato che i dolci contenevano pistacchio di Brontesale marino di Trapaninocciola di Giffoni, ma al Nucleo Tutela Agroalimentare non avrebbe rilevato i suddetti ingredienti all’interno di alcune confezioni.

I prodotti sequestrati dai carabinieri

Accertata l’incongruenza tra i testi delle etichette, le autorizzazioni in merito alle sigle Dop e Igp e l’assenza degli ingredienti indicati, i militari avrebbero sequestrato circa un quintale e mezzo di confezioni di cioccolato, pari a 1200 unità dal valore commerciale di quasi 19 mila euro.

Ancora, il Nucleo Tutela Agroalimentare avrebbe portato via anche 5400 etichette in attesa di essere applicate su uova pasqualitavolette di cioccolatotartufotti.

Requisiti i prodotti, all’azienda sarebbero arrivate circa 13 sanzioni amministrative. Ecco, dunque, spiegata la tariffa da circa 60 mila euro abbattutasi sull’azienda di Fabio Fazio.

La nota dell’azienda

Dolcezze di Riviera Srl, azienda dolciaria proprietaria dello storico marchio ligure Lavoratti 1938 salvato da Fazio nel 2022, ha rilasciato la seguente nota:

“Tutte le nostre materie prime, a cominciare dal cioccolato, sono di altissima qualità e attentamente selezionate. È proprio attorno a questo principio che abbiamo scelto di costruire, con tenacia e coerenza, l’intera filosofia della nostra azienda. La sanzione amministrativa ricevuta ben quattordici mesi fa, riguarda un’etichettatura relativa alla Nocciola Tonda di Giffoni, ritenuta non conforme dal nucleo dei Carabinieri, sebbene validata da un parere della Camera di Commercio di Torino, ente specializzato in etichettatura alimentare. La sanzione è stata sanata e il packaging regolarizzato immediatamente. Per quanto riguarda invece il pistacchio, sono state riscontrate 44 tavolette e 62 vasetti di crema, su una produzione di migliaia di pezzi, in cui è stato utilizzato erroneamente del pistacchio siciliano privo della dicitura DOP, perché si trattava di pistacchio acquistato per prove tecniche, a differenza di tutte le altre nostre produzioni in cui viene regolarmente impiegato pistacchio certificato Dop. Relativamente al Sale Marino di Trapani, precisiamo che tutto il sale acquistato e impiegato nelle nostre lavorazioni è correttamente Sale Marino di Trapani Igp. Ci dispiace profondamente per questo attacco frontale e gravemente lesivo dell’immagine dell’azienda, per il quale ci riserviamo ogni azione legale. Nonostante sia sempre più difficile fare impresa in Italia, continueremo a lavorare con la stessa cura, trasparenza e serietà che da sempre ci contraddistinguono”.

fabio-fazio-carabinieri-dolci Fonte foto: ANSA
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