La tempesta Martinho è una violenta perturbazione che sta colpendo la Penisola Iberica, portando con sé non poche preoccupazioni, anche per l’Italia. I gravi disagi vissuti in Portogallo e Spagna, dove si sono registrate svariate decine di segnalazioni di incidenti, oltre a raffiche di vento che hanno raggiunto i 166 km/h, innalzano l’allarme anche per il nostro Paese.
Le previsioni indicano che la tempesta potrebbe spostarsi verso Est, interessando potenzialmente altre regioni europee. Quali sono realmente i rischi e quali comportamenti è opportuno adottare di fronte a certi violenti eventi meteorologici? Proviamo a fare il punto.
Tempesta Martinho sull’Europa: tutti i danni
I principali problemi causati dalla tempesta Martinho includono la caduta di alberi, pali e segnali stradali.
In alcuni parchi della penisola iberica l’accesso ai parchi è stato vietato fino al miglioramento delle condizioni meteorologiche.
Nella provincia di Pontevedra si sono verificati incidenti stradali causati dalla caduta di alberi, con due feriti e numerosi danni materiali.
Un incendio forestale vicino all’autostrada AP-9 ha bruciato un ettaro di terreno, richiedendo l’intervento delle autorità locali.
In Portogallo, la tempesta ha portato a un’allerta rossa in tutto il Centro Sud del Paese, con piogge torrenziali, venti estremi fino a 120 km/h, onde gigantesche e pericolo di inondazioni.
Tempesta Martinho in Italia: dove colpirà
Il resto d’Europa non può ritenersi tranquillo di fronte a questo scenario devastante, se è vero che la perturbazione si sposterà progressivamente verso Est.
In modo particolare, gli occhi sono puntati sul nostro Paese che verrà investito nelle prossime ore dalla tempesta.
La perturbazione già venerdì 21 marzo raggiungerà il Nord Ovest, con piogge in arrivo su Liguria e Piemonte.
Lo scontro tra masse d’aria di origine diversa aumenterà il rischio di eventi meteo estremi come nubifragi e pericolose grandinate tra sabato 22 e domenica 23 Marzo 2025.
Non verrà invece coinvolto il Sud Italia, parzialmente protetto da un anticiclone che manterrà bel tempo e temperature elevate grazie ai venti di scirocco.
Cos’è una tempesta atlantica
Una tempesta atlantica è un sistema meteorologico caratterizzato da intense basse pressioni che si sviluppano, come dice il nome stesso, nell’Oceano Atlantico.
Sono le condizioni atmosferiche a determinare la sua manifestazione, a metà tra ciclone, uragano, tifone e tornado.
Questi fenomeni nascono generalmente vicino alla costa orientale del Nord America e vengono spinti verso l’Europa dai venti occidentali.
Negli ultimi anni, l’Europa ha visto un aumento nel numero e nell’intensità di eventi meteorologici estremi.
Le tempeste atlantiche sono sempre più frequenti
Ciò è dovuto a più fattori, come il cambiamento climatico, con le temperature dell’oceano sempre più elevate che forniscono più energia alle tempeste.
Anche le correnti atmosferiche, o jet stream, influenzano il percorso delle tempeste.
Con l’Artico che si sta scaldando sempre più velocemente, il jet stream si indebolisce e diventa più ondulato, permettendo alle tempeste tropicali di dirigersi più facilmente verso l’Europa invece di dissiparsi nell’oceano.
Un esempio su tutti è quello dell’uragano Kirk che nell’ottobre 2024 ha attraversato l’Atlantico, influenzando le condizioni meteorologiche in Europa, inclusa l’Italia.
Tempeste atlantiche in Italia: quali sono i rischi
L’Italia subisce gli effetti di queste tempeste soprattutto nelle regioni settentrionali e lungo le coste tirreniche.
Le conseguenze più frequenti sono le piogge intense, che possono causare alluvioni improvvise e frane.
I forti venti superano spesso i 100 km/h, portando con sé il rischio di abbattimento di alberi e danni alle infrastrutture.
Non solo Kirk: nel novembre 2023 la tempesta Ciarán ha colpito l’Europa occidentale, causando gravi alluvioni in Toscana, dove le esondazioni dei fiumi hanno provocato danni ingenti e vittime.
Nel settembre 2024, la tempesta Boris ha attraversato l’Europa e ha colpito duramente l’Emilia-Romagna.
I danni alle infrastrutture e all’agricoltura sono stati significativi, e molte aree hanno subito evacuazioni preventive per il rischio di esondazioni.
Insomma, tempeste atlantiche stanno diventando non solo sempre più frequenti, ma anche più intense.
I cicloni a cui il vecchio continente non era abituato fino a poche decine di anni addietro, sono collegati dagli esperti ai cambiamenti climatici in corso.
L’Italia, vale la pena sottolinearlo, non è comunque tra i Paesi maggiormente esposti.
Nonostante ciò i recenti disastri non permettono di dormire sonni tranquilli e spingono verso l’adozione di misure di prevenzione per limitare i danni, soprattutto in quelle zone che già in passato hanno subito gravi conseguenze a causa di eventi meteorologici estremi.