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BUONO A SAPERSI 19 FEBBRAIO 2024

PM10 nell’aria sopra il limite, scattano le misure: cosa fare e come respirare meglio

La qualità dell’aria in Italia, soprattutto al Nord, sempre più spesso supera il limite del PM10. Sotto osservazione c’è in particolare Milano che, secondo i dati del sito svizzero IQAir, al 18 febbraio 2024 è risultata la terza peggiore del mondo con indice 193, preceduta solo da Dacca in Bangladesh, Lahore in Pakistan e Delhi in India. Ma si può evitare di respirare le polveri sottili?

Qualche trucco da mettere in pratica effettivamente c’è, mentre ogni Regione adotta alcune misure per riportare i livelli sotto al limite ed evitare effetti negativi sulla salute dei cittadini. Vediamo come cercare di non inalare smog e inquinamento.

Qualità dell’aria in Italia: dati allarmanti per Milano

Nella seconda metà di febbraio 2024 soprattutto la pianura padana ha registrato giornate d’inquinamento alle stelle. In particolare il capoluogo lombardo è tra i peggiori al mondo. Il sito svizzero IQAir indica che attualmente la concentrazione di PM2.5 a Milano è 29,7 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Oms.

Ma perché proprio in quest’area si toccano questi livelli? La Pianura Padana si trova in una situazione geografica e climatica molto sfavorevole. Chiusa per tre lati da Alpi e Appennini, ha poca ventilazione e una scarsissima circolazione d’aria.

Con l’alta pressione e le temperature sopra le medie stagionali – l’aria più fredda ristagna nelle pianure e, oltre a formare nebbie mattutine e notturne, impedisce il rinnovamento atmosferico con conseguente accumulo degli inquinanti e l’effetto canyon urbano. A questo si aggiungono l’alta densità di popolazione, che porta a un alto numero di veicoli inquinanti in circolazione e abitazioni che emettono gas per il riscaldamento, e grandi allevamenti intensivi.

Cosa si intende per PM10 e qual è il suo limite per legge

Il PM10 indica il valore del particolato aerodisperso, ossia l’insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide che sono sospese nell’aria che respiriamo. Più del 60% delle polveri sottili sono prodotte dall’uomo tramite caldaie, stufe e caminetti.

Ma anche da fumi di cottura, sigarette, composti volatili derivanti dall’uso di colle, vernici, smalti, detergenti chimici aggressivi. Secondo il decreto legislativo 155/2010 questo limite è pari a 50 µg/mc, da non superare più di 35 volte per anno civile. Nello stesso decreto viene anche stabilito un limite annuale fissato a 40 µg/mc come media annua.

Quali misure scattano quando il PM10 nell’aria è elevato

Quando in un’area in Italia si supera il limite stabilito di polveri sottili disperse nell’atmosfera, la Regione di riferimento fa scattare particolari misure che possono divergere da regione e regione. In generale si attiva il divieto della circolazione dei mezzi privati inquinanti, il cosiddetto blocco del traffico.

In alcuni casi si bloccano gli impianti inquinanti e poi ci sono limitazioni più specifiche come il divieto di tenere il motore acceso per tutti i veicoli, lo stop all’uso dei generatori a legna per riscaldamento domestico, l’accensione di fuochi, lo spandimento di liquami. Possono scattare inoltre misure contro l’uso del riscaldamento.

Gli effetti sulle salute del particolato: atmosferico

Gli effetti sulla salute umana del particolato dipendono soprattutto dalla sua quantità e dalla natura dei suoi componenti. A seconda del loro diametro, si andranno a depositare più o meno in profondità nell’apparato respiratorio.

Secondo le nuove linee guida dell’OMS sulla qualità dell’aria, riducendo il PM10 a 20 microgrammi per metro cubo si potrebbe arrivare a una riduzione della mortalità del 15%, attraverso la diminuzione dell’incidenza delle malattie dovute a infezioni respiratorie, delle malattie cardiache e del tumore al polmone.

Il tipo e la gravità degli effetti determinati sulla salute è anche influenzata dalle sostanze chimiche, organiche ed inorganiche, presenti sulla superficie delle particelle. L

e sostanze solubili, ad esempio, possono essere assorbite dall’organismo nel punto in cui si depositano, provocando disturbi locali. Effetti più gravi, come bronchiti o asma, sono stati osservati dopo un’esposizione a livelli alti di PM10 e PM2,5.

Quando il PM10 contiene elevate concentrazioni di metalli, sono frequenti infiammazioni delle vie respiratorie, crisi di asma, e alterazioni del funzionamento del sistema cardiocircolatorio.

L’esposizione prolungata nel tempo anche a bassi livelli è associata all’aumento di disturbi respiratori come tosse e catarro, diminuzione della capacità polmonare, riduzione della funzionalità respiratoria e bronchite cronica insieme ad effetti sul sistema cardiovascolare.

Come evitare di respirare le polvere sottili e lo smog

Indossare le mascherine all’aperto, evitare di uscire di casa o recarsi in aree vicine a parchi urbani e al verde sono soluzioni per non respirare polveri sottili all’aperto. Per ridurre i livelli di PM10 all’interno della propria abitazione invece si dovrebbe:

  • far arieggiare la casa aprendo di preferenza le finestre più distanti dalle strade maggiormente trafficate o, comunque, nelle ore in cui il traffico è limitato;
  • evitare di soggiornare troppo a lungo e di dormire in ambienti dove sono stati accesi o utilizzati camini, stufe, prodotti come bastoncini d’incenso, deodoranti, diffusori di profumi o dove sia stato utilizzato fumo di tabacco e sigarette elettroniche;
  • effettuare una regolare manutenzione, sempre da parte di personale esperto, dei sistemi di riscaldamento che devono essere dotati di canali di areazione esterna;
  • usare una cappa con scarico all’esterno quando si cucina;
  • non fumare negli ambienti chiusi;
  • mantenere un’umidità relativa nelle abitazioni tra il 35% e il 40%;
  • mangiare frutta e verdura ricche di vitamina C e vitamina E e di licopene, efficaci contro i danni ossidativi generati da polveri e gas.

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