L’ultimo avvistamento di meteorite, in ordine di tempo, è stato in Canada. Ruth Hamilton ne ha trovato un frammento vicino al suo cuscino il 13 ottobre: una roccia di quasi due chili. Tante volte si parla di aste in cui vengono proposti pezzi rarissimi di un materiale che il più delle volte si sgretola ancor prima di toccare suolo. Si parla dell’ordine di milioni di euro, ma non è tutto oro quello che luccica. Determinarne il prezzo infatti non è così semplice, sono tanti i fattori che entrano in gioco e da considerare nel fare una stima.
Il meteorite non è altro che un frammento roccioso proveniente da un asteroide o altri corpi celesti che entrano in contatto con l’atmosfera della Terra ad altissima velocità. Bruciano e provocano scie luminose – le meteore – e poi si schiantano. Ogni anno ne cadono circa 40mila tonnellate, tuttavia ce ne rendiamo conto solo raramente, visto quanto è difficile che arrivino a noi. Vengono classificati a seconda delle loro caratteristiche fisiche e chimiche, e hanno un notevole valore scientifico: possono risalire anche a diversi miliardi di anni prima e permettono di conoscere meglio l’Universo di cui si fa parte.
Nell’isola di Sumatra, un meteorite di oltre due chili, che ha colpito una casa del villaggio di Kolang, è stato messo all’asta per 29.120 dollari (circa 24.400 euro). Uno più grande però sarebbe stato acquistato privatamente per un milione e mezzo di euro. Una notizia che è non è stata confermata e non ha convinto gli esperti della School of Earth and Space Exploration della Arizona State University.
Il prezzo reale di un meteorite
Come accennato, stabilire il prezzo di un meteorite non è semplicissimo. Cambia in base alle caratteristiche della roccia, alla composizione chimica, allo stato di conservazione. Inoltre, sorprendentemente, più grande è il frammento minore è il valore economico. Motivo in più per dubitare della cifra da capogiro di un pezzo di roccia composto per il 70% da argilla.
Inoltre, non in tutti i Paesi del mondo è permessa la vendita del meteorite a chi lo rinviene. Tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta furono siglati due importanti trattati relativi ai diritti di proprietà sui corpi celesti. Si parla del Trattato sui principi che governano le attività degli Stati in materia di esplorazione e utilizzazione dello Spazio extra-atmosferico compresa la Luna e gli altri corpi celesti e dell’Accordo che regola le attività degli Stati sulla Luna e sugli altri corpi celesti. Chi li ha siglati non può pretendere diritti di proprietà su qualsiasi corpo celeste, inclusi la Luna e Marte. Tuttavia, ci si rifà anche alle leggi nazionali del Paese in cui avviene il ritrovamento. In Inghilterra il meteorite è del proprietario del terreno, negli Stati Uniti del Governo federale. In Danimarca e in India appartiene allo Stato, ma solo la prima rimborsa chi lo trova. In Australia i frammenti sono trasportabili solo per la consegna ai musei statali.
In Italia, l’Istituto Italiano di Astrofisica (INAF) gestisce tra le altre cose il progetto P.R.I.S.M.A., “Prima Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera”. Il fine è tracciare le traiettorie delle meteore più luminose e recuperare eventuali meteoriti caduti sul suolo italiano. Gli esperti danno anche indicazioni utili su cosa fare e non fare se si sospetta di aver rinvenuto un meteorite. Prima di tutto bisogna fotografarlo e individuare il luogo del ritrovamento, poi va maneggiato con un foglio di alluminio. Nel nostro Paese non esiste una legge che regola la proprietà, ma l’ideale sarebbe la conservazione nei musei. Insomma, è più probabile che un meteorite valga sulle migliaia di euro, ma non bisogna mai dimenticare che il vero valore è quello scientifico (e va preservato).