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CURIOSITÀ 12 APRILE 2025

Il lato oscuro dei cani, grave impatto su natura e ambiente

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

Giornalista e videomaker

Giornalista professionista dal 2012, ho collaborato con le principali testate nazionali. Scrivo e realizzo servizi TV di cronaca, politica, economia e spettacolo. Ho esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e televisive e lavoro anche nell’ambito del social network.

Si stima che nel mondo ci siano circa un miliardo di cani domestici. La maggior parte dei quali sono di proprietà. Questi animali sono i grandi predatori più comuni al mondo. Una ricerca ha illustrato però che possono avere un impatto molto grave, insidioso e preoccupante sulla fauna selvatica e sull’ambiente.

Fauna selvatica a rischio per colpa dei cani domestici

Uno studio ha ricordato che i cani sono predatori che catturano molti tipi di animali selvatici arrivando a ferirli o a ucciderli, così come fanno anche i gatti. Il loro odore e i loro escrementi spaventano gli esseri viventi più piccoli. A questo si aggiunge l’enorme costo ambientale dell’alimentazione di questi carnivori e l’enorme quantità di loro feci.

Bisogna ricordare che i cani sono lupi addomesticati, allevati per essere più piccoli, più docili ed estremamente reattivi agli umani, ma sono pur sempre dei predatori.

Secondo i dati dei centri di cura della fauna selvatica, i cuccioli da compagnia sono responsabili di numerosi attacchi alla fauna selvatica. In particolare quelli che vengono lasciati liberi, senza guinzaglio, sono la causa principale della riduzione delle colonie di pinguini minori in Tasmania, che stanno per estinguersi.

I cani amano inseguire animali e uccelli, questo può sfinire i volatili migratori, costringendoli a consumare più energia. Inoltre spesso uccidere i giovani uccelli che nidificano sulle spiagge, compresi quelli in via d’estinzione.

La fauna selvatica è molto spaventata dai nostri amici a quattro zampe e un gruppo di ricercatori americani ha scoperto che animali come cervi, volpi e persino linci rosse evitano le aree in cui i cani erano stati regolarmente portati a spasso.

Anche il migliore amico dell’uomo può fare grossi danni

Oltre agli attacchi alla fauna selvatica, anche i prodotti che vengono usati per medicare i cuccioli sono dannosi per l’ambiente. Per esempio gli antipulci o antizecche contengono ingredienti altamente tossici per gli invertebrati acquatici, il che significa che se il cane con questi farmaci sul pelo si immerge in un fiume o al mare, le conseguenze per l’ecosistema marino possono essere pericolose.

I cani causano problemi anche alle cinciallegre. Quando questi uccelli raccolgono peli di cane per rivestire i loro nidi, i ricercatori hanno scoperto che questo porta a una minore schiusa delle uova e a un maggior numero di piccoli morti.

Altro danno provocato dai nostri amici a quattro zampe riguarda le feci. Un cane medio deposita 200 grammi di feci e 400 millilitri di urina al giorno. Questo si traduce in una tonnellata di feci e 2.000 litri di urina nell’arco di 13 anni di vita.

Questo flusso di rifiuti può contribuire all’inquinamento da azoto nei corsi d’acqua, alterare la chimica del suolo e persino diffondere malattie agli esseri umani e ad altri animali selvatici. Oltre l’80% dei patogeni che infettano gli animali domestici infetta anche la fauna selvatica.

Infine c’è la questione dell’alimentazione. I cuccioli domestici mangiano principalmente carne, il che significa che milioni di mucche e polli vengono allevati solo per nutrire questi animali casalinghi.

In generale i ricercatori non vogliono dissuadere le persone dall’avere un cane in casa, ma stanno cercando di rendere i proprietari più consapevoli dell’impatto sull’ecosistema e stimolarli a prendersi cura del proprio amico a quattro zampe nel rispetto dell’ambiente.

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