VIDEO
Cerca video
CURIOSITÀ 10 NOVEMBRE 2023

Bradisismo dei Campi Flegrei: è causato da un masso record?

Sotto la caldera dei Campi Flegrei, a circa 2 chilometri di profondità, si trova una roccia di forma cilindrica che sta influenzando il sollevamento dell’intera zona, quello che gli esperti chiamano bradisismo e che viene monitorato costantemente.

Si tratta di un masso alto 500 metri e del diametro di circa 5 chilometri. A comprenderne il ruolo sono stati i ricercatori di uno studio dell’Università di Bologna e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

Scoperto il segreto dei Campi Flegrei: il nuovo studio

“Questa sorgente di deformazione era già nota per aver contribuito al sollevamento del suolo che si è verificato nell’area dei Campi Flegrei tra il 1982 e il 1984”, rivela Massimo Nespoli, ricercatore al Dipartimento di Fisica e Astronomia “Augusto Righi” dell’Università di Bologna e primo autore dello studio in questione.

Riguardo al bradisismo, spiega che “i risultati dell’indagine mostrano come le serie temporali di sollevamento del suolo osservate negli ultimi 18 anni possano essere riprodotte assumendo la riattivazione di quella stessa sorgente deformativa”.

Ecco allora che il ruolo del movimento di magma, secondo le recenti scoperte, sarebbe di secondaria importanza rispetto ai fluidi caldi e pressurizzati che si muovono all’interno delle rocce della caldera.

Quella dei Campi Flegrei, a ovest di Napoli, è una delle zone vulcaniche con uno dei più alti tassi di popolazione al mondo, attiva da almeno 47mila anni. Le ultime fasi di sollevamento del suolo più significative sono state quelle avvenute fra il 1969 e il 1972 e quelle verificatesi tra il 1982 e il 1984.

La prima, secondo i dati della Protezione Civile, ha causato un sollevamento del suolo di circa 1,70 metri, seguito poi da una lenta subsidenza fino al 1982. La seconda ne ha provocato uno di quasi 1,8 metri, con più di 16 mila terremoti di bassa magnitudo.

Dal 2005 è iniziata una nuova fase di bradisismo, con un progressivo aumento del tasso di sismicità, soprattutto in corrispondenza del cratere Solfatara: un’area a circa 3 chilometri dal centro di Pozzuoli.

Il volume di roccia oggetto del nuovo studio avrebbe influito a causa delle alte temperature e delle forti pressioni che lo hanno fatto dilatare, deformando l’area circostante. É proprio questo elemento che potrebbe spiegare gli ultimi sciami sismici.

Che cos’è il bradisismo flegreo, il “respiro” del vulcano

Il bradisismo dei Campi Flegrei, noto anche come “respiro vulcanico”, è un fenomeno ciclico che consiste nell’innalzamento e nell’abbassamento dell’area calderica. Il termine deriva da bradýs e seismós, “lento” e “scossa”. Ogni volta che avviene una fase ascendente, prima o poi, ce ne sarà una discendente, ma prevedere le tempistiche non è possibile.

Questi fenomeni quindi devono essere tenuti sempre sotto controllo. Se ne occupa l’INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Sono tanti i parametri che vengono messi a sistema attraverso una rete di sensori e che servono ad avere informazioni quanto più accurate possibili.

  • Dati sismici, come ipocentro e magnitudo di ciascuna scossa.
  • Deformazioni del suolo: tramite dati GSP, tiltometri e dati mareografici.
  • Monitoraggio termico a immagine, per misurare la variazione di temperatura tramite onde infrarosse.
  • Geochimica dei fluidi:dalle fumarole vengono rilevati parametri come i livelli di CO2, composizione chimica e variazione della temperatura.

Bradisismo dei Campi Flegrei: è causato da un masso record?
31.284 visualizzazioni
Chiudi
Caricamento contenuti...