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CURIOSITÀ 16 APRILE 2025

L’asse terrestre si sta spostando per colpa del clima

Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

Editor e videomaker

Content writer, video editor e fotografa, ho conseguito un master in Digital & Social Media Marketing. Negli anni ho sviluppato competenze nella creazione di contenuti digitali, integrando creatività e abilità tecniche in diversi progetti online e adattando i contenuti alle diverse piattaforme.

Da sempre immaginiamo la Terra come un corpo perfettamente equilibrato, che ruota con regolarità attorno al proprio asse. Ma oggi, a causa della crisi climatica in corso, quel fragile equilibrio sta iniziando a cambiare. La linea attorno alla quale ruota il nostro pianeta ogni giorno, cioè il suo asse, sta mostrando una deriva graduale dovuta a fattori legati al clima. Si tratta di un fenomeno reale e misurabile, già documentato negli ultimi decenni e destinato ad accentuarsi nei prossimi anni. Il colpevole? Il riscaldamento globale, che sta sciogliendo i ghiacci polari e alterando la distribuzione delle riserve idriche sul pianeta. Questo movimento, noto come “polar motion”, potrebbe avere conseguenze impreviste, non solo per la geofisica terrestre, ma anche per tecnologie di precisione, navigazione spaziale e livello dei mari.

Il ruolo dei ghiacci polari e delle riserve idriche

Secondo studi recenti, tra cui quello pubblicato su Geophysical Research Letters da Mostafa Kiani Shahvandi e Benedikt Soja, il principale motore dello spostamento dell’asse terrestre è rappresentato dai cosiddetti processi baristatici, ossia la redistribuzione delle masse sulla superficie terrestre dovuta alla fusione dei ghiacci e ai cambiamenti nell’acqua dolce sotterranea e superficiale. Il cambiamento più incisivo sull’orientamento dell’asse terrestre proviene dallo scioglimento dei ghiacci al Polo Nord, in Groenlandia, che sta alterando la distribuzione delle masse terrestri e contribuendo a una deviazione della rotazione verso ovest. Anche l’Antartide partecipa al processo, ma con un’influenza meno marcata.

Anche i ghiacciai montani e le variazioni delle riserve idriche sotterranee giocano un ruolo non trascurabile. Un caso emblematico riguarda il prelievo eccessivo di falde acquifere in regioni come l’India, che ha causato un rilevante slittamento del polo geografico verso est​. In base agli scenari climatici elaborati, come l’ottimistico RCP2.6 e il più pessimistico RCP8.5, si stima che entro il 2100 l’asse terrestre potrebbe spostarsi rispettivamente di 12 o addirittura 27 metri rispetto alla sua posizione del 1900​. Questo perché, in presenza di un maggiore riscaldamento, l’accelerazione dello scioglimento dei ghiacci e della perdita idrica sarebbe più intensa e disomogenea.

Cosa succede se l’asse della Terra si sposta ancora?

Finora, lo spostamento dell’asse terrestre non ha avuto impatti visibili sulla nostra vita quotidiana. Tuttavia, se il fenomeno dovesse proseguire al ritmo previsto, potrebbero emergere conseguenze significative. Innanzitutto, una variazione dell’asse influenza la precisa misurazione del tempo (attraverso l’effetto sul “Chandler wobble”) e può rendere meno affidabili i sistemi di navigazione satellitare e di orientamento per telescopi spaziali​.

Inoltre, un asse in movimento contribuisce al cosiddetto “pole tide”, cioè alla deformazione del globo terrestre dovuta al mutamento della distribuzione delle masse. Secondo gli esperti, questo effetto potrebbe provocare sollevamenti o abbassamenti del suolo fino a 2-3 centimetri, in particolare nelle regioni di media latitudine. Se associato all’innalzamento del livello del mare, il fenomeno potrebbe intensificare i rischi per le zone costiere già vulnerabili.

Ma c’è anche un’altra implicazione sottile: l’instabilità dell’asse terrestre riduce la capacità di prevedere con precisione il comportamento futuro della rotazione terrestre. E ciò complica la pianificazione di missioni spaziali, di osservazioni geodetiche e persino la mappatura precisa delle terre emerse.

Infine, lo spostamento dell’asse non è un effetto collaterale isolato del cambiamento climatico, ma una sua manifestazione fisica e planetaria. È la dimostrazione che l’impatto dell’uomo si estende ben oltre la superficie terrestre, alterando dinamiche profonde del nostro pianeta. In sintesi, ciò che un tempo sembrava immutabile sta diventando instabile. E l’asse terrestre, da simbolo di equilibrio, oggi sembra raccontarci una storia di squilibrio climatico.

L’asse terrestre si sta spostando per colpa del clima
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