Tiktoker Antonio Gemignani ricercato a Torre Annunziata: chi è Papusciello e perché è accusato di spaccio
Il TikToker Papusciello è ricercato per spaccio tra Napoli e Salerno, ma risulta irreperibile. Nell’inchiesta c'è anche il nome di un sacerdote
Antonio Gemignani, noto su TikTok come Papusciello, è tra gli indagati nell’inchiesta sullo spaccio di droga tra Napoli e Salerno. È però risultato irreperibile e i carabinieri lo stanno cercando per notificargli un obbligo di presentazione in caserma. La Procura aveva chiesto il carcere, ma il giudice ha optato per una misura meno restrittiva.
- Papusciello ricercato dai carabinieri
- Chi è Antonio Gemignani, alias Papusciello
- L'inchiesta coinvolge anche un sacerdote
Papusciello ricercato dai carabinieri
Antonio Gemignani, meglio conosciuto sui social come Papusciello, è uno dei 51 indagati nell’operazione condotta dalla Procura di Torre Annunziata. Le accuse nei suoi confronti riguardano due episodi di vendita di cocaina, commessi insieme al nipote Nino Gemignani, e il possesso di denaro proveniente dallo spaccio di droga.
Nella mattinata, quando i carabinieri sono andati a notificargli la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, Gemignani non era reperibile, rendendo necessarie le ricerche.
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La Procura, guidata da Nunzio Fragliasso, aveva chiesto il carcere, ma il giudice per le indagini preliminari Luisa Crasta ha deciso per una misura più blanda.
Chi è Antonio Gemignani, alias Papusciello
Gemignani, 47 anni, è noto nel panorama dei TikToker “trash”. Il suo stile lo ha portato a ottenere 150mila follower e oltre 1,5 milioni di like sulla piattaforma.
Papusciello si è costruito un personaggio tra il kitsch e il comico, spesso paragonato a figure come Rita De Crescenzo, un’altra star del trash napoletano.
Oltre ai social, è stato ospite di spettacoli di varietà e ha fatto apparizioni in trasmissioni televisive, come “Peppe by Night” con Peppe Iodice.
L’inchiesta coinvolge anche un sacerdote
L’inchiesta che ha travolto Gemignani coinvolge anche suo nipote Nino, il quale risulta legato a un caso che vede indagato un sacerdote di Torre Annunziata.
Il parroco è accusato di falso, perché avrebbe aiutato Nino Gemignani a simulare la sua attività di volontariato nella parrocchia, requisito imposto dal giudice per la messa in prova. Dalle intercettazioni emerge che Nino, invece di prestare servizio in chiesa, si trovava in vacanza in Sardegna, mentre il sacerdote lo rassicurava dicendogli: “Non ti preoccupare delle assistenti sociali, tanto mi avvisano”.
Secondo gli inquirenti, il parroco avrebbe quindi attestato falsamente la presenza di Gemignani in parrocchia, mentre in realtà si trovava altrove.
