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Paolo Crepet sui giovani resi fragili dalla comodità: "La vita non è comfort, se fai le cose è un rischio"

Lo psichiatra Paolo Crepet è tornato a parlare dei giovani, accusandoli di cercare eccessivamente la comfort zone

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Lo psichiatra Paolo Crepet è tornato a parlare dei giovani, ribadendo come sia necessario uscire dalla propria comfort zone per affrontare la vita. Crepet ha poi accennato anche dell’effetto dei social e dell’eccesso di comunicazione del disagio psichico.

Crepet sui giovani

In un’intervista al podcast Bsmnt di Gianluca Gazzoli, lo psichiatra Paolo Crepet è tornato a parlare di quali sarebbero, a suo parere, i principali problemi dei giovani in Italia.

“Tra ‘you wanna’ e ‘you get it’ c’è un oceano di sudore e dietro ai problemi di molti giovani c’è un problema che si chiama eredità. Hai la casa della nonna, la affitti e sei a posto” ha detto Crepet.

Paolo Crepet giovaniFonte foto: IPA
Paolo Crepet

“La comfort zone cos’è? La vita non è comfort: se fai le cose è un rischio, quest’idea del confortevole è assurda. Adesso c’è il topper sopra i materassi, a me fa ridere così come quando vedo i ragazzini col trolley a scuola” ha continuato.

I social e internet

Crepet ha parlato anche della sua esperienza sui social e su internet, e di come questi strumenti trasformino il comportamento delle persone.

“La gente è incattivita perché ha un microfono, ci sono i leoni da tastiera, io ricevo mail di gente cattiva. L’Ucraina sembra un campo da tennis, non ci interessa più nulla, la visione del male non fa del bene: l’uomo migliora quando riesce a trasformare il male in bene, io ne ho visti tanti” ha detto lo psichiatra.

Instagram però ci insegna la perfezione e questo è un delitto, è offensivo verso l’umanità: lì esiste solo la faccia, c’è anche un cervello. C’è un rapporto tra quei filtri e il disagio, è un inganno. Crea anche competizione” ha attaccato Crepet.

La comunicazione del disagio psichico

In uno dei passaggi più delicati dell’intervista, Crepet ha anche accennato alla tendenza di comunicare sempre più spesso il disagio psichico, ritenendola non sempre positiva.

“Il disagio psichico è ‘comunicante’: se vivi con tua moglie depressa quella roba la respiri. Ho la sensazione che ci sia un sovradimensionamento, che siano tutti disagiati, mi pare too much ha detto Crepet.

“Non vuol dire che qualcuno bari ma certe cose possiamo risolvercele da noi senza comunicarlo per forza, rimediare da soli ai propri errori. Capita a tutti di cadere, devi sapere che con le tue forze riesci a tirarti su: questa è una cosa importante, altrimenti non impari a cavartela da te” ha concluso.

paolo-crepet Fonte foto: ANSA
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