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Mark Samson avrebbe gettato Ilaria Sula nel dirupo con un complice, sequestrato un paio di scarpe

Un complice potrebbe aver aiutato Mark Samson nella fase del trasporto del cadavere di Ilaria Sula: i nuovi sviluppi delle indagini

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Qualcuno potrebbe aver aiutato Mark Samson nel trasporto del cadavere di Ilaria Sula, prima dall’appartamento all’automobile e poi nel momento dell’abbandono in un dirupo sul monte Guadagnolo. Secondo gli inquirenti, infatti, per il 23enne potrebbe essere stato troppo faticoso occuparsi degli spostamenti del corpo senza un complice. Le indagini continuano.

Mark Samson aveva un complice?

Dopo l’occhio di bue puntato su Mark Samson e la madre Nors Manlapaz, il faro delle indagini si allarga per scovare eventuali complici. Uno di essi potrebbe aver aiutato il reo confesso nella seconda fase del femminicidio di Ilaria Sula, quella dell’occultamento del cadavere.

I problemi di salute di Nors Manlapaz le avrebbero impedito, infatti, di aiutare il figlio e a trasportare il cadavere dall’appartamento all’automobile e a scaricarlo dal mezzo per poi gettarlo nel dirupo sul monte Guadagnolo nel territorio del comune di Capranica Prenestina, dove poi è stato trovato.

ilaria sula mark samson compliceFonte foto: ANSA
L’appartamento di via Homs in cui è stata uccisa Ilaria Sula. Un complice potrebbe aver aiutato Mark Samson a trasportare il cadavere

Secondo La Presse, della presenza di un complice nella fase del trasporto e dell’abbandono del trolley con il cadavere di Ilaria Sula gli investigatori sarebbero convinti.

La madre di Mark Samson sarebbe dunque intervenuta solamente per ripulire la stanza del figlio dal sangue della 22enne, come la stessa donna ha confessato in sede di interrogatorio.

Sequestrate un paio di scarpe e altri indumenti

Nella giornata di mercoledì 9 aprile gli agenti della Squadra Mobile di Roma sono tornati nel seminterrato di via Homs, nel quartiere africano di Roma in cui vivono i Samson, per effettuare nuovi rilievi.

Durante il sopralluogo i poliziotti hanno sequestrato altri oggetti. Fra questi, un paio di scarpe altri indumenti. Lo riporta Agi. I tecnici specializzati, ora, dovranno analizzare i reperti ed eventualmente isolare altre tracce di sangue per comprendere se sia presente il Dna di Ilaria Sula o di altre persone che mentre si consumava il femminicidio potrebbero essere state presenti.

Il femminicidio di Ilaria Sula

Ilaria Sula è stata uccisa la mattina del 26 marzo tra le 9:30 e le 11. La sera precedente, intorno alle 21:30, la 22enne – studentessa a La Sapienza e residente a Terni – ha raggiunto l’abitazione dell’ex fidanzato Mark Samson in via Homs, dove ha trascorso la notte.

Mark Samson, reo confesso, ha riferito di aver ucciso la ragazza dopo averle servito la colazione a letto. A scatenare l’aggressione sarebbero stati alcuni messaggi che l’ex fidanzata si sarebbe scambiata con un altro ragazzo, per questo il 23enne avrebbe afferrato un coltello e l’avrebbe uccisa con tre fendenti al collo. Ilaria Sula sarebbe “morta subito” dopo aver “urlato poco”, secondo la confessione di Samson. Dopo il femminicidio la madre del reo confesso lo avrebbe aiutato a ripulire la stanza.

Il 23enne, quindi, avrebbe riposto il corpo della vittima in un bustone di plastica per poi chiuderlo all’interno di un trolley. Infine avrebbe caricato il macabro fagotto sulla sua auto per poi guidare fino al territorio di Capranica Prenestina e gettare la valigia in una scarpata.

Dopo il delitto Mark Samson avrebbe posto in essere una serie di depistaggi, dai messaggi inviati su WhatsApp dal cellulare della vittima ai post pubblicati su Instagram a suo nome. Il quadro del femminicidio, tuttavia, per gli inquirenti non è ancora chiaro: si cercano, quindi, eventuali complici che potrebbero aver aiutato Samson in tutte le fasi del femminicidio.

mark-samson-complice-ilaria-sula Fonte foto: IG Mark Samson / Ilaria Sula
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